martedì 17 giugno 2014

LA RICOSTRUZIONE DI REPORT PISTOIA DI QUANTO AVVENUTO DURANTE L'ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE

Bagarre in Consiglio a Serravalle: tensione alle stelle. E Bolognini se ne va "per protesta"


di Marzio Dolfi

SERRAVALLE – La tensione è esplosa. E la sala del Consiglio comunale di Serravalle ha rischiato di trasformarsi in un ring. 
Tutto è cominciato quando Ermano Bolognini, rimasto isolato e orfano del Gruppo, si è alzato in piedi chiedendo la parola al Sindaco e ha detto, fra lo sbigottimento generale: “Per protesta lascio questo Consiglio e mi rivolgerò al Prefetto. Lui dirà se avete ragione”. Una sfida che è suonata fuori luogo allo stesso Segretario comunale, che ha ricordato il regolamento: “Lui può chiamarsi come vuole, solo che non esiste più il Gruppo Serravalle Futura”.
Ma la schermaglia era tuttaltro che procedurale. Neanche il tempo per il Sindaco Patrizio Mungai di tirare amaramente le somme (“non è un episodio che fa onore a questo Consiglio comunale – ha detto Mungai – né è l'immagine che questo comune si merita. Spero ci sia uno scatto, un cambio di passo e che si possa tornare a discutere di politica”), che Bolognini è tornato rabbiosamente in aula.
E qui si è assistito alla parte peggiore di tutta questa, brutta, storia: le parole, pesanti, sono state un battibecco fra Bolognini e Gorbi. Sono volate offese, in un crescendo che aveva chiaramente alle spalle un conto ancora da regolare.
Quello che è successo in consiglio comunale è stata una esplosione annunciata. Già i giorni scorsi si ne erano avvertite le avvisaglie. Poi all'inizio della discussione la tensione era già alle stelle. Il sindaco ha annunciato la costiutuzione del Gruppo “Serravalle popolare e Riformisti”, composto da Patrizio Rafanelli (subentrato dopo le clamorose dimissioni di Gianni Manigrasso) e capeggiato da Federico Gorbi. Un colpo a cuore di “Serravalle Futura”, che Bolognini ha sentito come un macigno. “Come Gruppo – ha detto – non esiste più, ma esisto io come Serravalle Futura”. Il Sindaco ha sottolineato la contraddizione di questa idea e Bolognini – quasi alla ricerca di una identità perduta – ha ribattuto: “Io come mi devo chiamare? Mi informerò”.
Una situazione che ha assunto sempre più il sapore del paradosso e ha fatto emergere toni grotteschi. Eppure solo poche settimane fa Federico Gorbi era stato scalzato dalla sua poltrona di capogruppo con un copione molto simile a questo: ed era rimasto solo.
Chi si ricorda del contrappasso dantesco, la situazione sembra presa paripari dalla Divina Commedia. Anche se con toni molto meno poetici.
Prima dell'esplosione finale, Bolognini ha giocato un'ultima carta: “Vorrei sapere se sono arrivate le risposte alla domanda di controllare la documentazione giudiziaria che riguarda tutti i componenti di questo Consiglio: cosa c'è e cosa si intende fare? La gente si domanda se in questo Consiglio c'è gente che ha carichi pendenti”.
La richiesta era stata fatta da Gorbi. E il sindaco a Gorbi ha scritto proprio in questi giorni, tirando le somme della documentazione acquisita. “La risposta è arrivata dopo le dimissioni di Manigrasso – ha detto Gorbi – e dice che i consiglieri attualmente in carica, non hanno né carichi pendenti né casellari macchiati. Quelli che sono fuori non mi interessano; perché siamo noi che amministriamo la cosa pubblica”.
E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Bolognini ha fatto la scelta clamorosa di lasciare il Consiglio “per protesta”. Con tutto quello che ne è seguito. E che ne seguirà.
E' arrivato il momento, forse, che Serravalle cominci a ritrovare lo spirito del confronto e del dibattito e sappia uscire da queste sceneggiate che servono a poco a tutti. Il tempo delle rese dei conti dovrebbe essere finito.
 FONTE:  http://www.reportpistoia.com/piana/item/7887-bagarre-in-consiglio-a-serravalle-tensione-alle-stelle-e-bolognini-se-ne-va-per-protesta.html

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