giovedì 28 luglio 2016

CONSIGLIO COMUNALE SULL'INCENDIO IN DISCARICA

Durante il consiglio comunale del 27 luglio si è parlato del recente incendio alla discarica del Cassero. 
Questa la sintesi del mio intervento.


Signor Sindaco, nel 2012 lei è stato eletto primo cittadino di Serravalle e, come tutti i leader beneficia sicuramente di onori ma ha anche una serie di doverti, uno dei quali è quello di essere appunto il primo dei cittadini a lottare per il suo comune ed i suoi cittadini. 
La storia ci ha consegnato tanti presidenti, tanti regnanti, tanti generali ma essenzialmente si potrebbero raggruppare in due gruppi: quelli come Eisenhower, che affermava che "la suprema qualità di un leader è una indiscutibile riconosciuta integrità; un leader è un esempio", e quelli come Maria Antonietta d'Asburgo Lorena che, di fronte alla rivolta del popolo che, affamato, lamentava la mancanza di pane invitava i propri ministri a dargli delle brioches. 
Lei, signor Sindaco, è un leader come Eisenhower che si caratterizza per essere assolutamente integro nella difesa dei suoi cittadini o si comporterà come Maria Antonietta e si rinchiuderà nei palazzi dorati, ignorando la voce del popolo che chiede aiuto fuori dalla porta?
Lei, signor Sindaco, lotterà per difendere il suo popolo o starà con Federica Fratoni, assessore regionale all'ambiente, colei che si dovrebbe preoccupare per la tutela dell'ambiente della Toscana, che invece afferma che la discarica del Cassero va riaperta in tempi brevi per non danneggiare le aziende che lì portano i rifiuti? 

Quando un paziente si rivolge al medico va perché sta male e vorrebbe stare meglio.
Possiamo dire che il paziente discarica del Cassero sta bene?
Se guardiamo alla storia ventennale dobbiamo dire di no: c'è stato un primo incendio nel 1996, ci sono stati tanti episodi di cattivi odori, c'è stato un episodio di sversamento accidentale del percolato, c'è stata l'indagine, che ha visto la discarica tra le vittime, per un commercio illegale di rifiuti pericolosi, c'è stato infine l'incendio dei giorni scorsi.
Possiamo quindi serenamente affermare che il paziente è molto malato! 

Nessuna altra attività industriale o produttiva del nostro territorio negli ultimi venti anni ha vissuto così tanti incidenti.

Vogliamo far guarire questo malato?
Cosa possiamo fare?

Chi, come me, ha sempre osteggiato questo impianto, ritiene che ognuno debba rispondere ai propri doveri.
La proprietà, PistoiAmbiente, ha il dovere di predisporre un impianto di video sorveglianza efficiente,  con rilevatori di calore. I rifiuti, ogni giorno, dovrebbero essere ricoperti da uno strato di terra in modo da prevenire e limitare eventuali futuri incendi.
Chi vigila sulla sicurezza, Regione, Arpat, Asl, deve garantire il rispetto dell'ambiente e della salute pubblica.
Il Comune ha il dovere di predisporre un piano di emergenza che, oggi, è completamente assente:  solo la sorte ha fatto sì che il vento abbia salvato gli abitati di Ponte Stella, Cantagrillo e Casalguidi ma, qualora si fosse presentata la necessità, non saremmo stati in grado di evacuare i cittadini.
Il Comitato di Controllo deve essere messo in grado di effettuare reali controlli sulla discarica, ripensando il proprio ruolo e il proprio funzionamento. 

La popolazione, dopo quanto avvenuto, non si fida. 
Non si fida di Arpat, di Asl, del Comune, di PistoiAmbiente. 
Forse con qualche ragione o forse a torto.
Credo, in ogni caso, che per garantire la tranquillità di tutti i cittadini si debba chiedere che ulteriori analisi vengano fatte, non solo da parte di Arpat, ma anche da parte di laboratori privati scelti dal Comune, ma pagati da PistoiAmbiente.
Credo anche che il disagio, la paura, le preoccupazioni dei cittadini, indipendentemente dai risultati delle analisi, debbano essere indennizzati. Il Sindaco, avvocato difensore dei cittadini, dovrà chiedere un indennizzo dei danni patiti da tutti gli abitanti della zona perché la paura per se' e per i propri figli non può passare sotto silenzio, come se nulla fosse successo.

Non credo all'ipotesi del dolo. 
Una persona tanto astuta da evitare le telecamere e gli addetti, ancora presenti in discarica al momento dello scoppio dell'incendio, perché avrebbe dovuto rischiare attentando all'impianto in pieno giorno invece che di notte? 
Ma anche fosse, in ogni caso, qualcosa non ha funzionato e non possiamo accettare che nessuno paghi.
Viviamo nella piana compresa tra Firenze e Pistoia, una piana bellissima ma delicatissima anche da punto di vista ambientale. 


Abbiamo la discarica del Cassero, nel nostro comune c'è anche la Dife, altra azienda che si occupa di riciclaggio di rifiuti e già interessata in passata da un incendio, abbiamo a pochi chilometri l'inceneritore di Montale, avremo probabilmente un nuovo inceneritore a Case Passerini, abbiamo, e tra qualche tempo sarà più importante, l'aeroporto di Firenze. 

L'aria che respiriamo è la stessa di piazza della Signoria. 
Abbiamo quindi il dovere di difendere il nostro territorio, tutto il nostro territorio, e la salute dei cittadini, di tutti  i nostri cittadini.
Ce lo chiede la gente, ce lo impone il nostro dovere di amministratori.


Federico Gorbi
Capogruppo Serravalle Popolari e Riformisti

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