In
seguito alle 23 ordinanze di custodia cautelare eseguite questa mattina
per i reati di turbativa d'asta, concussione e corruzione vengono
spontanee alcune riflessioni.
Premetto che ho
piena fiducia nell'opera della magistratura e delle forze dell'ordine
che hanno svolto le indagini ma ricordo che bisogna essere sempre
garantisti fino a che un processo non determini con certezza le
responsabilità dei singoli.
Certo appare curioso
il fatto che praticamente la totalità delle aziende che svolgono lavori
pubblici nella nostra provincia sia coinvolta nell'indagine.
Se
così fosse, e non è da escludere, appare inverosimile che tutto il
sistema di corruzione si fosse retto sul metodo creato da un solo uomo,
quel Marcello Evangelisti responsabile dei lavori
pubblici del Comune di Pistoia, che invece di chiedere soldi per sè
costringeva le ditte a sponsorizzare le manifestazioni culturali del
Comune.
Possibile che la sensibilità culturale
spingesse Evangelisti a rischiare così tanto non per la solita tangente,
così diffusa in Italia, ma per uno scopo nobile quale la buona riuscita
delle manifestazione per una più ampia conoscenza musicale?
E'
credibile poi che l'unico politico coinvolto sia Roberto Riccomi,
personalità certo di spicco del Partito Socialista pistoiese che però
non ha avuto negli ultimi decenni responsabilità dirette di governo di
alcun comune?
Certo i socialisti sono in
maggioranza a Pistoia come in altre realtà locali, ma possibile che solo
il rappresentante di questo partito fosse all'interno della "cricca"
che controllava gli appalti pubblici?
Infine, gli
imprenditori coinvolti, sono tutti
chiamati in causa con pari responsabilità o, tra di essi, c'è chi più
che corruttore era semplicemente concusso, cioè costretto ad aderire ad
un sistema per poter lavorare?
Spero che a queste domande presto la magistratura possa dare tutte le risposte.
5 commenti:
CONCORDO IN PIENO
.... ma è mai possibile che la politica abbia abdicato al proprio ruolo e il controllo sia ormai prerogativa della magistratura?
Renata Fabbri (da Facebook)
Capisco e condivido tutto quello che scrivi. Penso che sia da tenere in conto l'ipotesi di chi comuunque ha cercato di lavorare anche per continuare a dare lavoro...penso quindi che o gli enti pubblici si fanno iavori in proprio oppure il sistema di aggiudicazione degli appalti abbia bisogno di una seria revisione.
Paola Fortunati (da Facebook)
Questione morale? Così fan tutti! Hanno già fatto tre o quattro leggi su come fare gli appalti pubblici e sempre in peggio. I dirigenti e funzionari hanno ampia autonomia e responsabilità nei procedimenti però sono soggetti a verifica e controllo dalle direttive delle giunte che in genere non ci sono perchè questi funzionari hanno il diploma, no quello di ingegneri o geometri, ecc, ma la tessera del PD.
Pierluigi Beneforti (da Facebook)
leggendo i giornali oggi si rimane allibiti ma è vero resta la sensazione che non tutto sia stato detto.
Luca
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