venerdì 17 giugno 2016

CITTADINANZA ONORARIA AI CARABINIERI

 
Sabato 18 giugno si svolgerà la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria all'Arma dei Carabinieri da parte del Comune di Serravalle Pistoiese.
 
Nel corso della seduta del 4 novembre 2014, il Consiglio Comunale di Serravalle Pistoiese infatti ha votato all'unanimità per questo provvedimento.

Ripropongo la sintesi del mio intervento fatto  a nome di tutto il gruppo "Serravalle Popolari e Riformisti":

Nel conferire la cittadinanza onoraria all'Arma dei Carabinieri potrebbero essere ricordati, e anche lei lo ha fatto Signor Sindaco, molti atti eroici a partire dalla Carica di Pastrengo del 1848, per passare al contributo di sangue che molti Carabinieri hanno dato per l'unità d'Italia

Potremmo ricordare molte azioni coraggiose in occasione dei due conflitti mondiali e il sacrificio di eroi come Salvo D'Acquisto o i Carabinieri di Fiesole che donarono la propria vita in cambio della salvezza di molte altre vite, di fronte alla barbarie nazi-fascista. 

Potremmo ripercorrere la storia delle centinaia di volte che i Carabinieri hanno portato soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali, a partire dal terremoto di Messina del 1908, quando l'Arma si guadagnò il titolo di Benemerita, fino alla tragedia del Vajont (e lasciatemi dire con orgoglio che tra i Carabinieri che intervennero c'era anche mio padre), fino all'alluvione di Firenze, di cui oggi ricorre il 48° anniversario, fino ai terremoti del Friuli e dell'Irpinia o al più recente dell'Aquila.

Potremmo riportare alla mente la lotta al terrorismo rosso e alla mafia, con vittime illustri come il Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Potremmo citare le molte missioni di pace nel mondo: dal Libano al Kossovo, dall'Afghanistan all'Iraq, con il sacrificio della vita, come a Nassiriya.

Come dice lo storico Marc Bloch però "la storia serve a comprendere e non a giudicare" e allora per comprendere davvero il valore dell'Arma dei Carabinieri più che alle centinaia di azioni eroiche credo si debba guardare all'essenza di quanto scritto nelle Regie Patenti del 13 luglio 1814, documento con il quale si istituiva l'Arma dei Carabinieri Reali.

Compito dei Carabinieri, è scritto, è quello di "contribuire alla felicità dello Stato che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni soggetti".
Oltre la straordinarietà del fatto che in un testo di Legge sia inserita la parola "felicità", cosa che mi risulta essere per nulla comune, si lega il fatto che lo Stato, o potremmo dire la società, deve ambire alla felicità ma per far sì che questo avvenga non si può prescindere dal fatto che le persone perbene devono essere difese e protette dai disonesti. 
Tutti noi possiamo ambire alla felicità se c'è qualcuno che ci tutela da chi, con azioni illecite, mina alla nostra serenità singola e collettiva.

Per questo il Re decise di dar vita ad un corpo armato speciale, istituzione, una delle poche, che è rimasta in vita anche con la Repubblica: i Carabinieri.

Nel primo Regolamento Generale del 1822 si sottolinea il fatto che i Carabinieri devono considerarsi costantemente in servizio, in qualunque circostanza e a qualunque ora.

Allora come amministratore, e ancor prima come cittadino, a nome del Gruppo "Serravalle Popolari e Riformisti" e dichiarando il voto favorevole del Gruppo, desidero esprimere il mio ringraziamento ai Carabinieri non solo per gli atti eroici, che sono stati citati, ma per aver protetto in qualunque circostanza e a qualunque ora i cittadini perbene per assicurare loro la possibilità di ambire alla felicità.

Un sentito ringraziamento quindi ai Carabinieri in servizio nel nostro territorio comunale ed ai Carabinieri di oggi e di ieri per tutto ciò che hanno fatto per il nostro Paese e per tutti noi.


                                                              Federico Gorbi
                                     Capogruppo Serravalle Popolari e Riformisti
 

mercoledì 15 giugno 2016

CHIUSURA DI VIA SAN BIAGIO: INSENSATA E QUALUNQUISTA

Ancora una volta il Comune di Serravalle Pistoiese ha deciso di consentire la chiusura di via San Biagio a Casalguidi per eseguire una serie di lavori a servizio di una sola abitazione in costruzione.
Questa volta si tratta del completamento della rete di distribuzione del gas metano ma da ottobre 2015 è la quinta volta che la strada viene chiusa per lunghi periodi, lasciando molte famiglie completamente isolate.

Nonostante le mie precedenti rimostranze, l'ufficio lavori pubblici del Comune continua ad ignorare la gravità del fatto che via San Biagio non ha alcuno sfogo alternativo. 
Se si trattasse di percorrere un'altra strada, anche molto più lunga, sono convinto che i residenti sarebbero disponibili a qualche sacrificio ma la strada che si arrampica sul Montalbano non ha alcuna altra possibilità di essere raggiunta.

Oltre le famiglie, e tra loro anche un dializzato che deve recarsi quotidianamente ad effettuare le cure necessarie alla propria salute, vi sono anche due attività turistico-ricettive: un B&B e un agriturismo.

Proprio questa mattina ho avuto una lunga discussione con gli operai che eseguivano i lavori per consentire il passaggio di due turisti tedeschi che volevano uscire dal B&B per andare a visitare Pistoia. Sarebbe stato paradossale tenere prigioniere due persone che portano ricchezza al nostro territorio.

Quello che davvero lascia sconcertati è l'insistenza con cui l'Uffico
Lavori Pubblici continua ad ignorare le esigenze e le richieste dei cittadini di via San Biagio che devono affrontare sacrifici senza alcun vantaggio. La rete di metanizzazione infatti raggiungerà solo questa nuova abitazione, posta proprio all'inizio della strada, ma non arriverà mai a servire tutti gli altri.

Non so a chi sia il fortunato proprietario della casa ma certo il riguardo che c'è da parte dell'amministrazione nei suoi confronti non viene ugualmente usato verso tutti gli altri, provvedendo a installare un semaforo per alternare il traffico o trovando altre soluzioni idonee alla esecuzione dei lavori ma anche alle necessità dei residenti.

Certo, è molto più semplice emanare un decreto di chiusura per altri undici giorni di via San Biagio (e così raggiungiamo un totale di 37 giorni di chiusura totale), ma è anche molto più insensato e qualunquista.


Federico Gorbi
Capogruppo Serravalle Popolari e Riformisti