lunedì 30 giugno 2014

VOGLIO LA MAMMA

Ripropongo un articolo di Massimiliano Esposito, pubblicato da Formiche.net

Il 25 aprile scorso, è nata l’associazione Voglio la Mamma e i suoi circoli territoriali , in difesa della vita dal concepimento alla morte e della libertà di espressione, vittima sacrificale di una proposta di legge sull’omofobia. 
Il tutto scaturisce da una riflessione chiara e pacata direttamente da sinistra, frutto di un libro omonimo all’associazione , scritto da Mario Adinolfi , blogger, candidato alla segreteria del PD e renziano della prima ora, oggi senza paura, testimonia il fatto che si sta andando verso una deriva che non solo, non porterà benefici a livello sociale e antropologico, ma mette in guardia il Presidente Renzi, perché mosse come queste non ripagheranno nemmeno sotto il versante elettorale, vedi Zapatero in Spagna o Hollande in Francia. Voglio la Mamma, combatterà, fianco a fianco con altre varie realtà, come le Manif Pour Tous o le Sentinelle In Piedi, per non abbassare la testa e la guardia ad una violenza antropologica come quella che ci propinano sotto l’aspetto di diritti le varie associazioni LGBT Definire per esempio l’eutanasia, dolce morte o un inseminazione eterologa, civiltà, mi sa tanto di mistificazione della realtà. 

La deriva morale e l’insipienza con cui oggi si trattano questi temi, mi spaventa. Siamo tutti guidati da quella libertà individuale che ci sbattono in faccia a destra e a manca per farci immaginare un mondo migliore, dove, una terza persona può decidere se la tua vita deve esser vissuta o meno, se è dignitosa oppure no, oppure, se il tuo diritto alla vita, vale meno o più del diritto di chi è consegnato alla maternità, che come si sa, è un dono bello e buono, che piaccia o no!. 

Il tutto è cominciato con la sconfitta di uno dei padri fondatori di questo paese, Amintore Fanfani, che le tentò tutte, pur di non accettare quella legge obbrobriosa che è l’aborto, legge dello stato, che personalmente non trovo come soluzione adeguabile ad una maternità indesiderata, ma pur sempre rispettata come legge dello stato, in quanto tale, diventata vessillo delle femministe, traguardo di libertà e civiltà, cosa che col tempo e risultato del tutto inverso (basta leggere le parole di Naomi Wolf per capire). 

Oggi più che mai, si discute su temi come il matrimonio omosessuale e adozioni, il dibattito e così avanzato che qualche politico come Ivan Scalfarotto si è mosso in anticipo utilizzando proposte come quelle sull’omofobia, come scudo anche alle critiche e sopratutto minaccia per chi vuole sostenere che famiglia è, quella composta da madre, padre e figli, legge che inevitabilmente se passasse, farà da spartiacque sopratutto alle “Stepchild Adoption” , fino ad arrivare un domani come chiedono le associazioni LGBT al riconoscimento dei “Poliamori”. 

Il disegno e chiaro, si vuol distruggere l’unica istituzione che ha resistito a guerre, crisi economiche e terrorismo, che è riuscita a sostenere il tessuto sociale garantendo un equilibrio e zero disparità, altro che legge sull’omofobia. 
Basta osservare un qualsiasi GayPride per rendersi conto di quanto finto e assurdo parlare di diritti, manifestazioni come quelle avevano senso trent’anni fa, dove non veniva accettata la diversità sessuale, cosa che non si discute oggi, ognuno è libero di fare ciò che vuole sotto le lenzuola, ma non si può testimoniare in quel modo come il mondo deve cambiare,e come l’Italia è arretrata sotto quei fantomatici diritti mancati, non con piume, baci saffici e nudismo incontrollato, se proprio vogliono, veramente, non esser considerati diversi, iniziassero a non ostentare ciò che sono, e la loro sessualità, iniziassero a non far emergere idee strampalate con il filo conduttore dell’amore , non basta quello per esser una famiglia. 

Un consiglio a chi ci governa, sostenete la natalità e non l’aborto , sostenete le famiglie con un serio strumento come quello del quoziente familiare, chi ha più figli paghi meno tasse, sostenete le famiglie che hanno a carico anziani e disabili, queste sono le mosse vincenti, non, accaparrarsi il diritto(?) ad avere un figlio che per sua sfortuna non conoscerà mai la madre, utilizzata, per soddisfare l’ego alla Elton John ripagata per la sua gestazione con fior di soldini, esser padre e madre, cari amici delle LGBT, proviene da tutt’altra parte, quel dono solo grazie all’amore arriva e ad una natura chiara e definita e non ad una legge ad hoc, inventata per soddisfare desideri e artifizi strani.

(Fonte:  http://www.formiche.net )

lunedì 23 giugno 2014

COME LA VEDE REPORT SUL COMUNICATO DI BOLOGNINI

Riporto l'articolo uscito su Report Pistoia (http://www.reportpistoia.com/piana/item/8150-dalla-sua-crisi-interna-al-bilancio-serravalle-futura-dichiara-guerra-alla-giunta.html) in merito ad un comunicato di Ermanno Bolognini, consigliere comunale non appartenente ad alcun gruppo consiliare ed esponente di Serravalle Futura.

Preciso solamente che il battibecco "poco costruttivo", come lo definisce il giornale on-line, è stato da me subito e non mi ha certo visto nella veste di protagonista, come d'altra parte testimoniano bene le foto (vedi: http://fedegorbi.blogspot.it/2014/06/la-ricostruzione-di-report-pistoia-di.html).

Infine mi sento di condividere senza dubbio un punto chiaro.
Oggi Bolognini si appella al Prefetto poichè il regolamento non consente di formare un gruppo consiliare composto da un solo consigliere ma, appena qualche mese fa, gioiva perchè il Prefetto aveva ricordato al sottoscritto proprio questo fatto.
Insomma, se la norma impedisce a me di formare un gruppo è una buona norma ma se lo impedisce a lui è una norma criticabile e da cambiare.

Una interpretazione ad personam che, onestamente, non ci piace. 
Fino a che mi è toccato di restare senza gruppo l'ho fatto senza sbraitare e senza urlare all'indirizzo degli altri consiglieri.
Faccia altrettanto Bolognini e non dimentichi il fatto che all'appello rivolto da me e da Patrizio Rafanelli di convergere nel nuovo gruppo lui ha risposto abbandonando il Consiglio comunale.

Ora porti avanti le battaglie di quel poco che resta del movimento politico di Serravalle Futura: magari ricominciando da qui, con impegno e proposte originali, potrà tornare a nuovi successi e ad avere i numeri per ricostituire un gruppo consiliare. 

Federico Gorbi 



Dalla sua crisi interna al Bilancio: Serravalle Futura dichiara guerra alla Giunta

Ermano Bolognini fra Federico Gorbi e Patrizio Rafanelli  
 Ermano Bolognini fra Federico Gorbi e Patrizio Rafanelli
di Marzio Dolfi 

SERRAVALLE – Non è facile - lo confessiamo -  riportare i comunicati di “Serravalle Futura”, perché assomigliano in questi ultimi tempi più a un corsivo inviperito che a una nota con un preciso filo conduttore.
Quello di domenica ad esempio si domandava se ci sia un colpevole di tutto quello che in questi ultimi mesi è successo dentro a “Serravalle Futura”.
E secondo Ermano Bolognini, che si ritiene ormai l'unico depositario del marchio, un colpevole c'è e si chiama Patrizio Eugenio Mungai, sindacao di Serravalle.
Insomma le lotte intestine, i litigi, le dimissioni stesse di Manigrasso “mal consigliato”... sarebbero tutti frutto di una manovra orchestrata dal primo cittadino di Serravalle.
E' questa una delle linee su cui si muove il lunghissimo comunicato con cui Ermano Bolognini cerca di chiarire le ultime vicende che hanno animato il panorama politico locale.
Ci sono poi strali diretti su altri obbiettivi, perfino contro chi ha commentato (anche sulle nostre pagine) il battibecco certo poco costruttivo fra Bolognini e Gorbi in Consiglio comunale. Si aggiunge poi una serie di accuse alle scelte della Giunta Mungai.
E c'è infine la volontà, sacrosanta, di Bolognini, di difendere quello che è rimasto (e non è molto) del progetto di “Serravalle Futura”, chiedendo al Prefetto o al Ministrro dell'Interno di dire la sua sul Regolamento del Comune di Serravalle che impedisce che un solo componente possa formare un Gruppo.
Ma solo poche settimane fa non era stato proprio a quello stesso Regolamento che si era fatto appello per tagliare fuori l'ex-leader di “Serravalle Futura” Federico Gorbi?

Oggi “Serravalle Futura” torna a farsi sentire, accusando l'amministrazione sulle voci di bilancio.
“Secondo quanto hanno dichiarato…hanno fatto uno sforzo – dice la nota - per dare ai cittadini un servizio di qualità e un forte sostegno al sociale come se fossero regalie e non rientrassero nel sistema di una buona amministrazione!…e continuano a farsi pubblicità per aver preso accordi con i sindacati quando gli accordi devono essere fatti con i cittadini…
E’ una vera presa in giro …. Soprattutto perché sono stati presi accordi con UNA SOLA Associazione sindacale che s’impegna per chi”?
“Ci presentano il Bilancio 2014 con una riduzione di 350.000 euro in meno rispetto al 2013; incolpano i minori incassi dallo Stato e pure ai 110.000 € in meno dai proventi della discarica”.
Il comunicato poi si sofferma sullo “scempio cementizio” delle Rocchine, che “adesso è fermo e quindi non ha potuto elargire i tanti attesi oneri urbanistici (ammontanti a svariate migliaia di euro.. e che ora mancano nelle casse del comune e che si richiede di pianare questo buco ai cittadini ) … e si dice che vi sono delle ditte fallite …”
Fin qui le accuse rivolte all'amministrazione, puntolini di sospensione compresi.
Ed ecco le proposte di “Serravalle Futura”: “Fare l’amministratore pubblico  oggi non vuol dire fare solo politica. Oggi si deve essere veri amministratori come se si fosse in  una  gestione aziendale in cui, al comprimersi degli incassi, si deve comprimere la struttura o meglio, come abbiamo proposto in occasione dell’approvazione  del bilancio consuntivo varie soluzioni :
-non continuare a fare affidamenti diretti ma andare a Gara per qualsiasi cosa,
- ridurre e/o  disdire  gli affitti degli immobili  visto che abbiamo molti locali vuoti di proprietà del comune,
- comprimere l’esternalizzazione cercando di fare  con le risorse interne come  il taglio dell’erba dei giardini e le manutenzioni generali, e così anche per  l’informatica poiché abbiamo già un dipendente  interno qualificato per questo.
Perché non fare una indagine sui mezzi del comune , vedere se tutti sono in uso  o se fosse opportuno  dismetterne qualcuno  riducendo i costi  delle polizze assicurative ecc. ..
Perché non confrontarsi  con gli altri comuni della Piana come Quarrata Agliana e Montale per fare efficienza e risparmi,  per avere un solo ufficio tecnico , un solo ufficio paghe (anche se in tale ambito qualcosa è stato fatto) , un solo Corpo di Polizia, un solo servizio informatico riducendo le sale Server”.
Infine l'ultimo attacco al cuore dell'Amministrazione: “è evidente – conclude la nota - che l’ottimizzazione interna, voi,  non sapete nemmeno cosa sia, potete presentare il vostro bilancio con tutti i nastri e i fiocchetti che volete, ma il risultato non cambia, e se non saranno attuate delle sane strategie, i problemi finanziari saranno sempre maggiori  ma solo per la cittadinanza”.
L'ultima stoccata è su Tasi, Imu e Tares, per le quali il comunicato usa di nuovo parole forti, dando agli amministratori di “bugiardi” e accusandoli di avere ammesso errori sottolineati, ed evitati, proprio da “Serravalle Futura”.
“I cittadini sono troppo buoni – sentenzia il comunicato - “avrebbero dovuto chiedere le dimissioni dell’assessore per questo grave errore…”
Insomma siamo di fronte alla, ennesima, dichiarazione di guerra.

sabato 21 giugno 2014

ECCO QUANTO SCRIVE LINEE FUTURE IN MERITO ALLA VIGLIACCA LETTERA ANONIMA

E PERCHÉ NO UNA VIA PER GIOVANNI PAOLO II?

La rotatoria della diatriba
La rotatoria della diatriba

SERRAVALLE-CASALGUIDI. [a.b.] Il Sindaco Patrizio Mungai inaugurerà questa mattina sabato 21, alle 11, la nuova rotatoria su via Castelnuovo a Cantagrillo (SP27 Cantagrillo-Vergine dei Pini).
La cerimonia prevede anche l’intitolazione a San Giovanni Paolo II della via di collegamento tra la rotonda e via del Redolone, a Ponte Stella. Alla cerimonia, tra gli altri, sono stati invitati l’Assessore alle Attività Produttive della Regione, Gianfranco Simoncini, e la Presidente della Provincia, Federica Fratoni.
Fin qui la cronaca. A proposito dell’intitolazione del tratto di strada all’ex pontefice polacco ieri mattina abbiamo ricevuto anche noi una nota anonima. Alla email che riportava nell’intestazione l’indirizzo di “Serravalle Informa” abbiamo subito risposto chiedendo il motivo dell’anonimato e che in caso di mancata risposta non avremmo considerato quanto ricevuto.
Non siamo soliti cestinare o censurare alcunché ma di fronte a opinioni con accuse gratuite, e alla mancata assunzione di responsabilità abbiamo preferito soprassedere in attesa di sviluppi. E subito è arrivata una secca risposta da parte di colui che aveva lanciato la proposta, accolta poi dal Sindaco e dalla Giunta.
“È una polemica chiaramente strumentale. Serve – ha scritto Federico Gorbi – ad attaccare me che ho fatto la proposta e il Sindaco che l’ha accolta. Chi l’ha fatta, anonimo e quindi vigliacco, dovrebbe vergognarsi per avere strumentalizzato una figura di immenso valore come San Giovanni Paolo II, persona riconosciuta da credenti e non per la grande umanità che ha saputo esprimere”.
Non è da escludere che dietro il fantomatico indirizzo e-mail riportante l’attestazione generica “Serravalle informa” e al testo stesso – chiaramente indirizzato a Federico Gorbi – ci siano alcuni elementi che hanno combattuto la guerra interna all’ex gruppo consiliare “Serravalle Futura”.
E ci perdoni quindi l’estensore della nota intitolata “Una rotonda a un pilota e una piazza ad un Papa” se si decide di non pubblicare. A noi bastava una semplice risposta alla nostra richiesta e per privacy e segreto professionale – come siamo soliti – avremmo rispettato in tutto e per tutto il desiderio di “Serravalle informa”.
(FONTE:  http://lineefuture.it/e-perche-no-una-via-per-giovanni-paolo-ii/)

Aggiungo solamente che gli estensori della lettera anonima non solo sono vigliacchi, visto che non si sono fatti avanti pubblicamente, ma sono anche ignoranti. 
L'intitolazione a San Giovanni Paolo II è relativa ad una via e non alla rotonda. 

Non sarebbe la prima volta che viene intitolata una rotonda (fuori dall'aeroporto di Fiumicino c'è, per esempio, la rotonda dedicata ai martiri di Kindu) e quindi non vi sarebbe nulla di scandaloso, ma non è comunque questo il caso, dato che sarà il tratto di strada che unisce la rotonda a via del Redolone a portare il nome del Papa Santo.

Infine, gli autori della lettera sono doppiamente ignoranti perchè propongono di cambiare il nome di Piazza Gramsci, non sapendo che un nuovo nome costringerebbe i cittadini e le attività che risiedono in quella piazza a cambiare tutti i documenti, tutti i contratti di fornitura di gas, luce, acqua, telefono, e a comunicare il cambio di indirizzo a chiunque (banche, datori di lavoro...). 
Insomma, un cambio di nome ad una via o ad una piazza costerebbe qualche centinaio se non migliaio di euro a chi vi abita. 
Sono così convinti i nostri anonimi vigliacchi che i cittadini sarebbero davvero d'accordo con loro?

Federico Gorbi

martedì 17 giugno 2014

LA RICOSTRUZIONE DI REPORT PISTOIA DI QUANTO AVVENUTO DURANTE L'ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE

Bagarre in Consiglio a Serravalle: tensione alle stelle. E Bolognini se ne va "per protesta"


di Marzio Dolfi

SERRAVALLE – La tensione è esplosa. E la sala del Consiglio comunale di Serravalle ha rischiato di trasformarsi in un ring. 
Tutto è cominciato quando Ermano Bolognini, rimasto isolato e orfano del Gruppo, si è alzato in piedi chiedendo la parola al Sindaco e ha detto, fra lo sbigottimento generale: “Per protesta lascio questo Consiglio e mi rivolgerò al Prefetto. Lui dirà se avete ragione”. Una sfida che è suonata fuori luogo allo stesso Segretario comunale, che ha ricordato il regolamento: “Lui può chiamarsi come vuole, solo che non esiste più il Gruppo Serravalle Futura”.
Ma la schermaglia era tuttaltro che procedurale. Neanche il tempo per il Sindaco Patrizio Mungai di tirare amaramente le somme (“non è un episodio che fa onore a questo Consiglio comunale – ha detto Mungai – né è l'immagine che questo comune si merita. Spero ci sia uno scatto, un cambio di passo e che si possa tornare a discutere di politica”), che Bolognini è tornato rabbiosamente in aula.
E qui si è assistito alla parte peggiore di tutta questa, brutta, storia: le parole, pesanti, sono state un battibecco fra Bolognini e Gorbi. Sono volate offese, in un crescendo che aveva chiaramente alle spalle un conto ancora da regolare.
Quello che è successo in consiglio comunale è stata una esplosione annunciata. Già i giorni scorsi si ne erano avvertite le avvisaglie. Poi all'inizio della discussione la tensione era già alle stelle. Il sindaco ha annunciato la costiutuzione del Gruppo “Serravalle popolare e Riformisti”, composto da Patrizio Rafanelli (subentrato dopo le clamorose dimissioni di Gianni Manigrasso) e capeggiato da Federico Gorbi. Un colpo a cuore di “Serravalle Futura”, che Bolognini ha sentito come un macigno. “Come Gruppo – ha detto – non esiste più, ma esisto io come Serravalle Futura”. Il Sindaco ha sottolineato la contraddizione di questa idea e Bolognini – quasi alla ricerca di una identità perduta – ha ribattuto: “Io come mi devo chiamare? Mi informerò”.
Una situazione che ha assunto sempre più il sapore del paradosso e ha fatto emergere toni grotteschi. Eppure solo poche settimane fa Federico Gorbi era stato scalzato dalla sua poltrona di capogruppo con un copione molto simile a questo: ed era rimasto solo.
Chi si ricorda del contrappasso dantesco, la situazione sembra presa paripari dalla Divina Commedia. Anche se con toni molto meno poetici.
Prima dell'esplosione finale, Bolognini ha giocato un'ultima carta: “Vorrei sapere se sono arrivate le risposte alla domanda di controllare la documentazione giudiziaria che riguarda tutti i componenti di questo Consiglio: cosa c'è e cosa si intende fare? La gente si domanda se in questo Consiglio c'è gente che ha carichi pendenti”.
La richiesta era stata fatta da Gorbi. E il sindaco a Gorbi ha scritto proprio in questi giorni, tirando le somme della documentazione acquisita. “La risposta è arrivata dopo le dimissioni di Manigrasso – ha detto Gorbi – e dice che i consiglieri attualmente in carica, non hanno né carichi pendenti né casellari macchiati. Quelli che sono fuori non mi interessano; perché siamo noi che amministriamo la cosa pubblica”.
E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Bolognini ha fatto la scelta clamorosa di lasciare il Consiglio “per protesta”. Con tutto quello che ne è seguito. E che ne seguirà.
E' arrivato il momento, forse, che Serravalle cominci a ritrovare lo spirito del confronto e del dibattito e sappia uscire da queste sceneggiate che servono a poco a tutti. Il tempo delle rese dei conti dovrebbe essere finito.
 FONTE:  http://www.reportpistoia.com/piana/item/7887-bagarre-in-consiglio-a-serravalle-tensione-alle-stelle-e-bolognini-se-ne-va-per-protesta.html

martedì 10 giugno 2014

UNA VIA PER SAN GIOVANNI PAOLO II

Tutti ancora abbiamo negli occhi le immagini memorabili della canonizzazione di Giovanni Paolo II e di Giovanni XXIII avvenuta il 27 aprile scorso.


Tra qualche giorno, esattamente il 21 giugno, il Comune di Serravalle Pistoiese inaugurerà la nuova rotonda di collegamento tra via IV Novembre, via Castelnuovo e via del Redolone e il nuovo tratto stradale sarà intitolato proprio a San Giovanni Paolo II.


Il Sindaco e la Giunta hanno infatti accolto la mia richiesta di intitolare una nuova via a memoria dello straordinario valore della figura di Giovanni Paolo II e del suo pontificato che ha riservato una particolare attenzione a favore dell’uomo e in difesa dei valori della solidarietà e della pace.
Ci piace pensare che il nome della strada potrà aiutare i giovani, che Papa Giovanni Paolo II tanto amava, a ricordare un uomo che veramente non aveva paura di vivere la vita in pienezza, quando era vigoroso, ma, soprattutto, quando era debole, privo della possibilità, prima, di camminare e, poi, di parlare.

Ringrazio quindi il Sindaco per la sensibilità dimostrata, certo che, credenti e non, sapranno apprezzare questa iniziativa.


Federico Gorbi
Consigliere comunale
Serravalle Pistoiese