giovedì 18 dicembre 2014

UFFICIO GARE ASSOCIATO: QUALCOSA NON TORNA



Nel corso dell'ultima seduta dell'anno del Consiglio comunale di Serravalle Pistoiese è stata approvata la convenzione fra Comune di Monsummano Terme e Comune di Serravalle Pistoiese per la costituzione di un ufficio gare associato.
                   
Il Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture prevede che i comuni  procedano all'acquisizione di lavori, beni e servizi nell'ambito delle unioni dei comuni, ove esistenti, oppure provvedano a costituire un apposito accordo consortile tra comuni oppure, ancora, possano ricorrere ad un soggetto aggregatore o alle Province.

Esiste inoltre una alternativa e cioè che  gli stessi comuni possano effettuare i propri acquisti attraverso gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da Consip, la società del Ministero dell'Economia e delle Finanze che svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell'ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche, oppure da altro soggetto aggregatore di riferimento simile.

La materia è particolarmente delicata, come purtroppo le cronache giudiziarie ci ricordano con una continuità sempre più allarmante.

L'idea di condividere i servizi tra più enti comunali per dare migliori risposte a costi più contenuti è sempre stata sostenuta dal nostro gruppo che aveva individuato la necessità di percorrere questa strada già nel proprio programma elettorale.

Sembrerà dunque una contraddizione il fatto che alla fine abbiamo dovuto esprimere un voto contrario al provvedimento.

Purtroppo però, nonostante una serie di pressanti richieste di spiegazioni, approfondimenti e modifiche, la delibera è stata imposta al Consiglio Comunale con una certa leggerezza che sfiora la superficialità.

Ad una serie di gravi errori  contenuti nel testo della convenzione (l’oggetto della delibera) non è stato apportato alcun correttivo e, soprattutto non ci è stata nemmeno data risposta, ma quello che più ci ha lasciato perplessi sono alcuni aspetti di non secondaria importanza.

Il Sindaco Patrizio Mungai, sia nella illustrazione che nella replica, non ha saputo o voluto spiegare compiutamente i motivi della scelta di stipulare questa convenzione con il Comune di Monsummano, se non motivando la scelta con il fatto che è confinante con il territorio di Serravalle, cosa inoppugnabile senza dubbio, come non è controvertibile il fatto che i comuni confinanti siano ben altri sette, e che dal 1 gennaio 2015 si sarebbe fermato il processo degli approvvigionamenti.

Peraltro, nonostante che a detta del Sindaco il confronto sia andato avanti per alcuni mesi, i consiglieri di maggioranza e di minoranza hanno preso atto del testo della delibera appena cinque giorni prima della seduta del Consiglio, durante la riunione della commissione competente in materia.
Non c'è stato quindi il tempo minimo indispensabile per approfondire compiutamente una materia così delicata, né è stato possibile fare le opportune analisi e le necessarie verifiche per comprendere meglio la portata del provvedimento.

Perché con Quarrata, che è un Comune simile per dimensione a Monsummano ed è ugualmente confinante, non è stato possibile aprire un dialogo? Davvero, come ha riferito il Sindaco Mungai, non c'era la volontà da parte della città di Quarrata a sostenere una simile iniziativa?

Perché il Sindaco Mungai ha imposto al Consiglio una convenzione che recita testualmente “demandando al Dirigente competente le modificazioni e/o integrazioni di modesta entità necessarie ai fini di una corretta sottoscrizione della stessa”?

Il Consiglio comunale ha, di conseguenza, votato la propria esautorazione, affidando al Dirigente la facoltà di cambiare la convenzione a proprio piacimento, visto che non si sa chi stabilirà la “modestia” o meno dell'entità dei cambiamenti.

Infine, perché il Sindaco Mungai ha omesso (o si è semplicemente dimenticato?) di raccontare a tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, che appena un mese fa il Comune di Monsummano ha aderito al portale acquisti centralizzati del Cev dopo essersi già consorziato dall’Aprile 2014 con lo stesso? Sarà questa la “Centrale di Committenza” che il neonato Ufficio Gare dovrà selezionare?

Il Cev (Consorzio Energia Veneto) è  un consorzio con sede a Verona, del quale nessun consigliere di Serravalle conosce nulla, anche se, supponiamo sia una struttura serissima e solidissima.

Ma allora, perché Serravalle non ha scelto di aderire direttamente al Cev, come ha fatto Monsummano? Perché nessuno degli altri comuni della Val di Nievole o della Piana pistoiese ha sposato la soluzione individuata  da Monsummano?

Insomma, troppi dubbi, troppe domande senza risposta, troppa superficialità in un settore della pubblica amministrazione che è strategico e estremamente delicato.

Ci dispiace quindi notare come la maggioranza, a parole sempre aperta al confronto ed al contributo delle minoranze, in questa occasione abbia agito in sordina, probabilmente, ma il nostro è un sospetto maligno, anche a scapito di alcuni consiglieri della maggioranza stessa che, infatti, ieri hanno contribuito molto modestamente al dibattito sull'argomento, se si esclude la prolusione del Sindaco che ha sorvolato con serena incoscienza su troppe informazioni preziose, sicuramente da lui ben conosciute ma non ritenute “utili” all'intero Consiglio comunale di Serravalle Pistoiese.

Gruppo Serravalle Popolari e Riformisti
Federico Gorbi
Patrizio Rafanelli

mercoledì 17 dicembre 2014

QUANDO I BAMBINI SONO IL NEMICO

«La violenza non è mai insensata. Quando la definiamo così non la capiamo: ha sempre un significato». A parlare è Adriano Zamperini, docente di Psicologia della violenza all’Università di Padova e recente autore per Il Mulino di La bestia che è in noi. Smascherare l’aggressività. Il riferimento è all’eccidio perpetrato nella scuola in Pakistan: «In questo caso – afferma – il senso non è nelle caratteristiche personali delle vittime, ma nella loro identità collettiva.

Vuole dire che agli occhi di chi ha sparato non esistevano i singoli bambini?
Esattamente. Gli esseri umani hanno la capacità di togliere umanità ai singoli individui. Pertanto quei bambini assassinati non erano esseri umani, ma soggetti omologati nella categoria del nemico. Una categoria che racchiude in se stessa tutto il negativo possibile. Il nemico è colui che minaccia i nostri valori di riferimento; colui al quale non è possibile concedere alcuna emozione simpatetica...

In un contesto come quello pachistano cosa significa?
Si tratta di conflitti in cui viene messo in primo piano il senso dell’identità sociale di appartenenza. Chi viene ucciso non conta come persona, ma come appartenente a un corpo sociale. Questo, come dicevamo, spiega molto bene tali forme di brutalità in cui il carnefice non percepisce l’umanità delle sue vittime.

Una dinamica vista tante volte nella storia.
Il processo di base è lo stesso che ha consentito il funzionamento della macchina di sterminio nazista.

Qualcuno teorizza e sfrutta le sue conoscenze psicologiche per condizionare le persone, che poi eseguono?
La persona che esegue non deve pensare: qualcun altro ha già pensato prima e ha stabilito che il nemico deve essere rimosso perché è un ostacolo. Se pensa, nel 90% dei casi non spara.

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