Il prossimo 20 giugno in piazza San Giovanni a Roma è convocata una
grande manifestazione a supporto della famiglia e in difesa dei bambini,
a fronte del disegno di legge Cirinnà riguardante la «regolamentazione
delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle
convivenze».
Unioni civili, matrimonio fra persone dello stesso sesso”, coppie omosessuali, diritti civili sono espressioni ormai divenute di ampio utilizzo, anche grazie all’importante esposizione mediatica e all’enfasi sul risultato del recente referendum irlandese.
Non in molti però sono a conoscenza del fatto che nel nostro
Parlamento è attualmente in discussione un ddl, il Cirinnà appunto, che
ha già ricevuto il primo “sì” presso la Commissione Giustizia del
Senato, e che è finalizzato a introdurre le unioni civili fra persone
dello stesso sesso come nuovo istituto giuridico.
Il testo di legge
prevede una sostanziale equiparazione fra il matrimonio e le unioni
civili omosessuali e introduce, nell’ambito di queste ultime, la
possibilità di adottare il figlio del partner, la cosiddetta «stepchild
adoption» (adozione del figliastro).
Attraverso la pratica della
fecondazione artificiale e dell’utero in affitto o attraverso l’adozione
di bambini all’estero, in Paesi con una legislazione più permissiva di
quella italiana, anche le coppie omosessuali potrebbero pertanto
adottare dei figli.
Già soltanto la quantità di emendamenti depositati su questo disegno di legge in sede di Commissione Giustizia (circa 4000 proposte di modifica) fa comprendere quanto sia forte l’opposizione in sede parlamentare.
Il
prossimo passo per bloccare questa “legge trappola” è la mobilitazione
popolare, che si svolgerà sabato 20 giugno, a cui hanno aderito numerose
associazioni e movimenti sia laici che religiosi, e non solo cattolici
ma anche ortodossi, evangelici, islamici e sikh.
Una manifestazione per dire sì alla famiglia, sì alla dignità della procreazione, sì al diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà.
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