lunedì 17 marzo 2014

MANIGRASSO CONTRO GORBI: LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Gianni Manigrasso (nella foto sotto: Federico Gorbi) Gianni Manigrasso (nella foto sotto: Federico Gorbi)
SERRAVALLE – Si preannuncia una giornata particolarmente “calda” quella del prossimo consiglio comunale di Serravalle, convocato per venerdì 21 a Casalguidi.
All'ordine del giorno infatti è stata messa la separazione (per niente consensuale) all'interno di “Serravalle Futura”. Da tempo si avvertiva che la geografia politica del principale gruppo di opposizione serravallino stava cambiando, con una resa dei conti interna che ha prima fatto vacillare gli equilibrii del gruppo, poi ne ha fatto franare la composizione, fino a ridurre in polvere gli assetti interni.
La questione ha origini lontane, ma è esplosa in modo irrimediabile qualche settimana fa: quando Gianni Manigrasso ha chiesto sennza mezzi termini un “avvicendamento” alla carica di capogruppo. Quando insomma in pratica ha chiesto a Federico Gorbi di farsi da parte e di lasciare la guida del partito-movimento.
Gorbi aveva bollato la mossa come “ripicche infantili”, puntando il dito – sono parole sue “sulla pervicace volontà dei miei ex colleghi di gruppo di farmi fuori dalla scena politica per essere troppo accondiscendente, a sentir loro, verso la maggioranza”.
C'erano state movimentate assemblee all'interno di “Serravalle Futura” e si era creta una “fronda” contro il leader. Qualcuno dice in modo “clandestino. Certo le posizioni, invece di ammorbidirsi, si erano arroccate: da una parte l'ala “secessionista” di Gianni Manigrasso e Ermano Bolognini e dall'altra quella “legalista” di Federico Gorbi.
A metà febbraio Gorbi aveva lanciato il suo affondo, comunicando al Sindaco e al Segretario comunale che “ a far data da oggi, il Gruppo consiliare “Serravalle Futura – Gorbi Sindaco” è composto esclusivamente dal sottoscritto”. E la coppia Manigrasso-Bolognini?
Visto che hanno cambiato idea rispetto alla linea che la lista si era data, potranno uscire “e se vorranno potranno costituire un nuovo gruppo consiliare”.
Il consiglio naturalmente non era stato gradito. Così per un po' “Serravalle Futura” aveva ufficialmente avuto due volti, che si guardavano in cagnesco come un novello Cerbero: il Sindaco, consapevole che rischiava l'annullamento degli atti, invitava a commissioni e incontri ufficiali due capigruppo dello stesso... Gruppo. Una situazione singolare, ma quasi obbligatoria. “Per mettersi con le spalle al muro – commenta il sindaco Patrizio Mungai - in attesa di avere un chiarimento”.
Parallellamente infatti il Sindaco aveva chiesto al Ministero dell'Interno di risolvere questo insolito duello, in cui entrambe le parti pretendevano di aver ragione.
Ora il dado è tratto: dalla Prefettura di Pistoia è arrivata una nota che dà ragione a Bolognini e Manigrasso. Per lo stesso Statuto del Comune di Serravalle infatti i due semplici consiglieri non possono essere messi fuori dal gruppo, a meno che loro stessi non ne facciano richiesta.
Peraltro è lo stesso impedito dal regolamento che Gorbi crei un Gruppo “uniconsiliare”, cioè con un solo consigliere.
Insomma un vero e proprio pasticcio legal-amministrativo che nasconde divergenze, ambizioni, vecchi rancori e aria da resa dei conti.
Potremmo assistere, anche se lo ha più volte negato, a un Federico Gorbi costretto a dover gettare la spugna: e così paradossalmente il Gruppo “Serravalle Futura”, che ha nel suo logo la parola d'ordine “Gorbi Sindaco”, potrebbe trovarsi orfano proprio del suo leader principale. Vittima di una congiura di palazzo tutta dentro al “suo” movimento.
Ma non è detto che sia così. Probabilmente ne vedremo delle belle.
Per essere, quello del Consiglio di venerdì, il primo giorno di primavera c'è da credere che non spunteranno fiori fra i banchi del Consiglio comunale.

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