mercoledì 5 settembre 2012

STRABISMO DI SINISTRA

Forse è un'ostilità sociale figlia della vecchia lotta di classe. Forse  si tratta di un complesso di superiorità.
Spesso però la sinistra è colpita da una sorta di avversione antropologica verso chi guadagna tanto, verso chi è ricco. I ricchi per loro sono da sempre squali, sfruttatori, molti sono certamente ladri. 
Ma se il ricco, il privilegiato è di sinistra (almeno a parole) allora è uno bravo, capace, che guadagna molto perchè ha un grande valore.

Lo stesso avviene in politica. I politici sono spesso ladri, privilegiati, ricoprono il proprio ruolo  immeritatamente, sono attaccati alla poltrona. Ma se sono di sinistra svolgono il loro compito con alto spirito di servizio, con sacrificio e dedizione, con senso di responsabilità. E se sono in parlamento da 30 o 40 anni non è perchè sono attaccati alla poltrona ma perchè hanno dovuto sacrificare per la nostra Italia la propria vita, le proprie attività e la famiglia.
Sono sempre bravi a predicare, severi verso gli altri e comprensivi verso se stessi.

Tutti così quelli di sinistra? Se lo dicessi, e lo pensassi davvero, cadrei in quello stesso errore di generalizzazione nel quale incorrono loro quando santificano tutti quelli che appartengono al loro popolo e contemporaneamente tendono a denigrare tutti gli altri.
In tutte le categorie umane ci sono persone perbene e altre meno raccomandabili. Sono i comportamenti della vita che dimostrano a quale categoria si appartiene.
Solo che, diciamolo, certi vizi si riscontrano più frequentemente a sinistra.

Succede quindi che si chiedano tagli e sacrifici a chi fa politica sì, ma agli altri: se sono Sindaco chiedo che sia il Consigliere regionale a guadagnare meno, se sono Consigliere regionale però vorrei che fosse il parlamentare a ridursi lo stipendio e, infine, se sono parlamentare chiedo che siano i Sindaci a rinunciare a qualcosa. Se sono parlamentare vorrei abolire le Province ma se sono Presidente di Provincia la difendo a spada tratta e sostengo che i tagli vanno fatti da altre parti, a Roma.

Un giro di ruota infinito che alla fine fa venire il mal di testa al cittadino che, guarda caso, non distingue più e si sente davvero tanto lontano da certi giochetti. 
Poi non ci sorprendiamo se qualcuno smette di andare a votare, qualunque sia la tornata elettorale per la quale si è chiamati ad esprimersi.

Anche nel nostro piccolo, succede ogni giorno.

A dimostrazione che non tutti siamo uguali, succede, per esempio, che alcuni  Sindaci del pistoiese decidano di tagliare del 20% la proprià indennità e quella degli assessori. 
Samuele Bertinelli, Sindaco di Pistoia, addirittura inizia il proprio mandato proprio stabilendo come primo atto la scelta di ridurre il numero degli assessori e l'indennità di carica.
Subito seguito da Marco Mazzanti, Sindaco di Quarrata, e da Rinaldo Vanni, Sindaco di Monsummano.
Anche Federica Fratoni, Presidente della Provincia, decide di percorrere la stessa strada.
I motivi che vengono addotti da ciascuno di loro sono sempre gli stessi: molti cittadini, moltissime famiglie, vivono una situazione di oggettiva difficoltà economica e quindi gli amministratori locali, attraverso un piccolo sacrificio, dedidono di reperire risorse da destinare a chi ha più bisogno, con un atto di generosità e di responsabilità che dimostra la vicinanza e la sensibilità verso chi è in difficoltà.

Il programma di "Serravalle Futura" riportava al primo punto il taglio delle indennità del 20% e la riduzione del numero degli assessori  proprio per destinare maggiori risorse al settore sociale. Questa indicazione è stata evidentemente raccolta da Bertinelli e dagli altri, proprio nella misura del 20% da noi auspicata, dato che dimostra che avevamo colto nel segno.
Contemporaneamente avevamo anche detto che avremmo voluto rivedere completamente il bilancio (quella che oggi va sotto il nome di spending review) per ridurre gli sprechi e razionalizzare la spesa, visto il grave momento di crisi che attraversa il nostro Paese.

Soprattutto però avevamo detto che, qualunque fosse stato il risultato elettorale, avremmo lottato per portare a compimento il nostro programma e così stiamo facendo.
Per questo abbiamo presentato una mozione con la quale chiedevamo al Consiglio di invitare la Giunta a ridurre le indennità di carica del 20% (vedi post)

La maggioranza (Pd, Sel e Rifondazione Comunista) hanno detto no.
Secondo loro facciamo demagogia. 

Con moltissimi interventi, anche di consiglieri in genere piuttosto silenziosi in consiglio, hanno tantato di dimostrare che 2.788 euro di stipendio per il Sindaco di Serravalle sono davvero un'inezia. 

Daniele Fedi
Qualcuno ha pure detto che sono troppo pochi. Altri hanno tentato di truccare le cifre, altri ancora hanno dimostrato di non conoscere nemmeno le leggi che regolano le indennità (uno di questi, fatto insolitamente grave, era proprio l'assessore al bilancio Daniele Fedi che di numeri, visto il ruolo, si presume che dovrebbe intendersene). 

Tutti concordi nel dire che la politica deve tagliare, ma non a Serravalle.
E' così, la politica deve tagliare sempre un po' più in là, basta che non tocchi il piccolo orticello privato.

E pace se Bertinelli, Vanni, Fratoni e Mazzanti, tutti rigorosamente Pd, hanno rinunciato al 20%, pace se Marco Niccolai, segretario provinciale del Pd ma anche consigliere comunale a Pescia, chiede al suo Sindaco di tagliare, il Sindaco e  gli assessori di Serravalle non si fanno nessuna remora e non rinunciano nemmeno ad un centesimo della preziosissima indennità di cui godono, anche se ci sono cittadini del Comune che non sanno come fare la spesa o come pagare le bollette.
Il Sindaco e gli altri, per loro, sono bravi e meriterebbero di essere pagati ancora di più. In fondo sono dei sacrificati!

Se sono bravi, cosa tutta da dimostrare, non fanno altro che il proprio dovere visto che hanno scelto di candidarsi, salvo che non esista ricetta medica che gli abbia prescritto di fare il Sindaco o l'assessore per curare chissà quale patologia.

Eugenio Patrizio Mungai - Sindaco di Serravalle
Non mi voglio sentire come loro. Ieri sera dopo il voto ero profondamente amareggiato ma non per l'esito del voto, 3 favorevoli (Serravalle Futura), 2 astenuti (Pdl) e 10 contrari (Pd, Sel e Prc).
L'amarezza nasce dall'essersi sentiti accusati di demagogia quando invece i discorsi demagogici sono venuti fuori proprio dalla maggioranza che ha tentato di convincere tutti che per fare bene la propria attività bisogna essere pagati e pagati molto bene, altrimenti si fa un cattivo lavoro.

Se fosse vero in Italia non ci sarebbe il volontariato, non ci sarebbero decine di migliaia di persone che si occupano di assistenza sanitaria, di protezione civile, di anziani, di giovani, di sport...

Se fosse vero tutti quelli pagati bene, si presume, dovrebbero aver svolto bene il proprio compito. Ma allora perchè in Italia siamo ridotti così?

Non mi voglio sentire come loro, ripeto.
Desidero portare avanti il mio mandato, in quanto delegato dagli elettori a svolgere un compito. Desidero svolgere questo compito bene, con impegno, secondo le mie capacità e le mie possibilità. Ma per farlo bene non ho bisogno di essere pagato. Lo voglio fare da volontario e per questo devolverò in beneficenza tutti i gettoni di presenza.
Non rinuncerò a prenderli perchè rinunciando li lascerei in mano a chi non ha saputo tagliarsi l'indennità di appena il 20% e invece voglio darli a chi ritengo più opportuno, a chi ha davvero bisogno, sperando di fare bene.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Una sola parola: tristezza (non per quello che dici tu, per quello che fanno loro!)

Anonimo ha detto...

BRAVO!!!!

Elena

Anonimo ha detto...

Basta con questi politici!!! Mungai è dal 1970 che prende lo stipendio da politico e da sindacalista e non gli bastano mai! Altro che taglio del 20%. Vanno tagliati loro!!!

Gabriele

Anonimo ha detto...

Bravo Gorbi. Speriamo qualcuno segua il tuo esempio

Anonimo ha detto...

Per chiarezza ti prego poi di rendere noto, se possibile,achi va la beneficenza. In ogni caso, complimenti. La vera demagogia è quella di certi politici attaccati alla poltrona e ai soldi.

Carla Vi.

Anonimo ha detto...

Certe persone non cambieranno mai. Armiamoci e partite, diceva Mussolini, loro dicono:"Bisogna risparmiare, fate voi i sacrifici" Del resto sono abituati a fare gite e ad andare a caccia gratis, come possono ora rinunciare a qualcosa. Bravo Gorbi non lasciare in mano loro i soldi che ti spettano, sarebbero sprecati. Filippo

Anonimo ha detto...

Non solo vanno in gita e a caccia gratis, ma ne parlano come se fosse la cosa più naturale del mondo, non so se è ingenuità o sfrontatezza, comunque da bravi "compagni" se ne fregano della gente e dei bisogni di chi non arriva a prendere 1000 euro. Bravo Gorbi, continua ad essere coerente e generoso. Leonardo