Renzo Bardelli, ex
presidente di Pistoia Ambiente, la società proprietaria della discarica del
Cassero, nonostante la calura estiva, ha sentito la necessità di spiegare
l'origine e la bontà delle gite pagate dalla società che ha presieduto per
quattro anni.
Bardelli sostiene
nel suo articolato intervento che la discarica sotto la sua presidenza si
caratterizzò per una serie di iniziative di carattere sociale: "la più bella
e significativa nel 2001 quando con un pullmann di 60 cittadini, TUTTI delle
frazioni del Comune di Serravalle, andammo a salutare la conclusione
dell’attività ciclistica di Franco Ballerini con la classica Parigi-Roubaix.
Una scelta esemplare, che funse da apripista a periodiche gite a sfondo
turistico-culturale" (http://www.renzobardelli.it/).
In
occasione di questa generosa difesa della Pistoia Ambiente da parte di Bardelli
né io né gli altri consiglieri del gruppo Serravalle
Futura abbiamo ritenuto opportuno rispondere all’ex presidente mecenate perché
abbiamo un ruolo politico e i nostri interlocutori sono all’interno delle
Istituzioni e non cerchiamo né vogliamo un confronto con imprenditori privati
che, giustamente, svolgono il loro ruolo su un altro piano, che non deve e non
può essere di natura politica.
Oggi
però siamo costretti ad intervenire perché Bardelli ha rettificato (http://quarratanews.blogspot.it/) quanto da lui precedentemente dichiarato. Già,
perché la gita dei tifosi di Ballerini, come in effetti risultava anche a noi,
non fu pagata da Pistoia Ambiente. Chi volle partecipare si frugò tasca e pagò
il viaggio e quant’altro, con autentico
spirito sportivo, per andare a sostenere l’indimenticato Franco Ballerini nella
sua ultima Parigi-Roubaix.
A questo punto
però viene meno la prima ricostruzione storica delle gite turistico-culturali e
cade tutto l’impianto che Bardelli definisce “la grande scelta di organizzare iniziative sociali”.
Infatti
non è vero che la partecipazione alle gite era “libera e democratica” come sostiene l’ex presidente di Pistoia Ambiente,
usando il ricordo di una gita che era sì libera, democratica e soprattutto nota
a tutti, ma non pagata dalla società proprietaria del Cassero.
Se
le gite erano libere, democratiche e conosciute da tutti avrebbero visto la
partecipazione di semplici cittadini, magari residenti nei pressi della
discarica, che invece non hanno mai saputo nulla di viaggi a Madrid, a
Sorrento, a Torino o negli Stati Uniti.
Oppure
la partecipazione libera e democratica è
applicabile solo a chi è sindaco, vice-sindaco, funzionario del Comune,
funzionario della Provincia e quant’altro?
E
visto che Bardelli ha sentito la necessità di intervenire, perché non ci
racconta lui chi c’era a queste gite?
Poi,
già che c’è, Bardelli ci potrebbe raccontare anche perché si dimise
improvvisamente da presidente, lasciando la carica a Roberto Talini, già
funzionario all’ambiente della provincia (quindi colui che fino al giorno prima
controllava l’attività della discarica) al quale è succeduto Alfio Fedi, ex
assessore provinciale all’ambiente, colui che, per la carica ricoperta,
autorizzò l’apertura della discarica del Cassero.
6 commenti:
Ma Bardelli Renzo cosa c'entra con Bardelli Luigi? Sono parenti? Perchè Bardelli Luigi da tvl ha difeso gli imprenditori indagati e Bardelli Renzo ha lavorato per queste stesse persone. Se poi fossero parenti...
Chiara
In questa vicenda ci sono troppi silenzi, troppi lati oscuri. Sarebbe bene che si decidessero a chiarire una volta per tutte.
P.L.
Bella l’immagine che ricorda davvero la Parigi-Roubaix. Grazie. E però siccome non sono alla ricerca di pubblicità né ho più tempo con questa politica che non mi affascina, non mi interessa, vi prego di non coinvolgermi in ciò che non mi appartiene.
Ho scritto quel che mi sono sentito di scrivere, ho commesso un errore di memorie che ho precisato (a 75 anni può capitare…), per il resto dite e fate quel che vi pare. E le scelte di lavoro di oltre 10 anni fa, sono “roba” mia ed attengono a mie scelte.
Sto andando in ferie… Riposatevi anche voi.
Renzo Bardelli
(fonte: quarratanews.blogspot.it/)
La risposta di Bardelli lascia a bocca aperta. Dice di non cercare pubblicità e di non aver tempo per queste cose, ma dimentica di essere stato proprio lui a voler intervenire sull'argomento senza che nessuno lo avesse mai cercato. L'errore che ha commesso poi non è un errore solo di memoria ma cambia il significato di tutta la ricostruzione storica che ha voluto fare nel difendere le gite pagate agli amministratori da Pistoia Ambiente. Siamo felici che Bardelli vada a ritemprarsi in ferie, noi resteremo qui anche perchè abbiamo la mente ancora lucida, nonostante il caldo, e riusciamo a riconoscere molto bene il suo maldestro tentativo di fuggire dalla verità
o come mai Bardelli sempre pronto a parlare stavolta non parla?
troppo furbo Bardellino!
Stefano
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