Nella vicenda del sequestro della discarica del Cassero c'è un elemento che ritengo sia stato troppo poco messo in luce.
Sappiamo
infatti che la magistratura ha emanato il provvedimento di sequestro
poichè è convinta del fatto che l'incendio del 4 luglio scorso sia stato
originato dallo stoccaggio di rifiuti che, secondo l'autorizzazione
ambientale, non avrebbero dovuto essere in discarica.
Precedentemente
però l'Arpat aveva sempre rassicurato il comune di Serravalle e i
cittadini che l'incendio non aveva assolutamente potuto provocare alcun
danno alla salute delle persone e che, in fondo, il fumo respirato un
po' da tutti era stato poca roba se paragonato all'inquinamento cui
siamo sottoposti ogni giorno.
Da cittadino, prima ancora che da consigliere, mi domando dove stia la verità.
Gli
abitanti delle zone vicine alla discarica non hanno subito alcun danno,
nè a seguito dell'incendio nè precedentemente, oppure c'è da temere
qualcosa se ci venisse confermato che la gestione della discarcia non è
stata cosi in regola, come è sempre stato sostenuto dalla proprietà e
dall'amministrazione comunale?
Dopo
l'incendio proponemmo in consiglio comunale che le analisi ambientali
venissero svolte da Arpat ma anche da un laboratorio di analisi scelto
dal comune e pagato dalla proprietà ma la maggioranza, purtroppo,
respinse questa ipotesi, rinnovando piena fiducia in Arpat.
Non
vogliamo essere noi a negare la fiducia nelle capacità professionali e
nell'onestà di Arpat ma certo non possiamo nemmeno non rinnovare la
stessa fiducia nella magistratura.
Però le affermazioni che ci provengono da questi due soggetti istituzionali contrastano tra di loro.
Per
questo, troverei opportuno, se non addirittura doveroso, che il comune
avviasse, in collaborazione con Asl e medici di famiglia, uno screening
medico sulla popolazione di Casalguidi, Cantagrillo e Ponte Stella, per
capire, in modo chiaro e definitivo, se l'insorgenza di alcune malattie
si è modificata da quando è stata aperta la discarica del Cassero ormai
20 anni fa.
Sarebbe
utile una presa di coscienza, sia da parte delle istutuzioni che da
parte di ogni singolo cittadino, per capire se la presenza della
discarica abbia avuto o meno conseguenze sullo stato di salute di chi è
stato toccato da vicino dalla presenza di
questo impianto di smaltimento di rifiuti, indipendentemente dal fatto
che sia stato gestito secondo le regole o violando le leggi ed i
regolamenti.
Federico Gorbi
Capogruppo Serravalle Popolari e Riformisti
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