Antoine Leiris a 34 anni è rimasto solo a crescere suo figlio perché venerdì sera
qualcuno, in nome di chissà cosa, gli ha ammazzato, nel teatro Bataclan di Parigi, Hélène «l'amore della
sua vita».
Questo è il testo della lettera che ha scritto ai terroristi.
Venerdì sera avete rubato la vita di un
essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma
non avrete il mio odio.
Non so chi siete e non voglio neanche saperlo,
quello che so è che siete anime morte. Se questo Dio per il quale voi
uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel
corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore.
Quindi non vi
farò il regalo di odiarvi. Voi l’avete cercato, tuttavia rispondere
all’odio con la rabbia sarebbe come cedere alla stessa ignoranza che ha
fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io abbia paura, che
debba guardare i miei concittadini in maniera differente, che io
sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. E’ una battaglia persa.
L’ho
vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era così
bella, bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando
m’innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Naturalmente sono
devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma durerà
poco.
So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo in
quel paradiso di anime libere al quale voi non accederete mai. Siamo
due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del
mondo.
Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si
risveglia dal suo pisolino.
Ha appena 17 mesi e farà merenda come tutti i
giorni e poi giocheremo insieme come tutti i giorni e per tutta la sua
vita questo piccolo vi farà l’affronto di essere libero e felice.
Perché
no, non avrete neanche il suo odio"
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