Nel decreto fiscale approvato stanotte mancano le misure per rilanciare l'economia, non esiste alcun disegno per favorire l'occupazione e, di conseguenza, rilanciare anche i consumi; sono assenti i tagli ai costi della politica, quella romana, guarda caso.
Intendiamoci, sono d'accordo con la riduzione delle Province (anzi le avrei abolite del tutto) e con l'accorpamento dei piccoli comuni (anzi la soglia avrebbe dovuto essere portata secondo la mia opinione a 5.000 abitanti). Ma si sceglie di tagliare sempre e solo sul governo locale del territorio, come già è stato fatto recentemente con la riduzione del numero dei consiglieri comunali, e mai si decide per una taglio al numero dei parlamentari e dei loro tanti privilegi. In barba al tanto decantato federalismo leghista che dovrebbe portare a valorizzare i governi locali e non certo quello centrale.
Nella manovra c'è solo un bel salasso per le tasche degli italiani dovuto, secondo Tremonti e Berlusconi, al crollo dei mercati degli ultimi cinque giorni. Ma nonostante il cuore del premier grondi sangue, come lui stesso ha sostenuto anche se questo mi impietosisce assai poco, in realtà il timore di default per i titoli di Stato italiani è stato causato non da quanto avvenuto negli ultimi cinque giorni ma per quanto non fatto, anche se promesso, negli ultimi quindici anni.
Agli italiani non resta che pagare il conto, questa è la conseguenza, ma quel che è peggio è che non vi è nessuna prospettiva di miglioramento per il futuro.
Si paga e basta e, per dirla con Lorenzo il Magnifico "del doman non v'è certezza", purtroppo senza che nessuno possa essere lieto di alcunchè.
7 commenti:
uomo triste e bugiardo. è finita l'era berlusconiana
il castello di illusioni e menzogne sta venendo giù e a pagare il fio sarà la gente comune, soprattutto quella che confonde il reale con il reality.... Il risveglio temo non sarà dolce.
Renata
Attenzione all'abolizione di province; gestire un territorio come la piana pistoia-prato-firenze non sarà facile da gestire con un solo presidente. Si rischia di diminuire la capillarità dello stato nel territorio.
e le liberalizzazioni? e le privatizzazioni? e le due aliquote IRPEF? e il milione di posti di lavoro? e meno tasse per tutti? e la grande credibilità internazionale dell'Italia?
Sarah
E' vergognoso vedere Calderoli vantarsi in conferenza stampa del taglio degli amministratori locali, quando quelli da tagliare sarebbero quelli come lui. La pletora di parlamentari inutili e ignoranti che vivono alle nostre spalle sono il peso vero dell'Italia
Luca
Se avesse avuto un po' di dignità Berlusconi si sarebbe dovuto dimettere, ma l'uomo non ha mai avuto lo spessore dello statista e, ancora una volta, lo ha confermato.
Antonio
giusto, giustissimo, ma ormai il mondo sta crollando e non serve più nulla.
Anto
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