Una folta rappresentanza di pistoiesi sta partecipando in questi giorni alla Festa Nazionale dell'Udc di Chianciano Terme.
I lavori dell'ultimo giorno saranno aperti da Marco Baldassarri, capogruppo alla provincia di Pistoia e presidente regionale del progetto "Udc verso il Partito della Nazione", che precederà l'intervento di Pier Ferdinando Casini intervistato da Enrico Mentana.
Il Partito della Nazione, nome provvisorio poichè il nome e il simbolo del nuovo soggetto politico saranno scelti durante i congressi fondativi che si svolgeranno da gennaio del prossimo anno, è il frutto di un lungo percorso che a qualcuno sarà apparso fuori moda per i tempi, i tanti dibattiti a livello nazionale, regionale e provinciale, ma che era l'unico possibile per costruire qualcosa di solido in questa stagione così tormentata e senza precedenti della vita politica italiana.
Da oltre due anni sosteniamo che Pd e Pdl sono giganti dai piedi d'argilla, poiché i partiti non possono nascere né in un freddo laboratorio né dalla sera alla mattina da un predellino, e le contraddizioni che stanno emergendo al loro interno dimostrano che avevamo ragione.
La nascita di quei due grandi contenitori è stato solo l'estremo ed inutile tentativo di tenere in piedi il sistema politico della Seconda Repubblica ormai irreversibilmente in crisi, col suo schema bipolare anomalo che puntava, per volontà di Berlusconi e di Veltroni al bipartitismo.
Siamo convinti che la Seconda Repubblica sia un tragico fallimento poichè in oltre quindici anni non ha prodotto nessuna grande riforma, non ha modernizzato il Paese, non ha aumentato la competitività delle nostre imprese, non ha investito nelle infrastrutture, non ha creato lavoro.
L'unico risultato concreto e visibile degli ultimi anni è l'accresciuta litigiosità tra i protagonisti della politica senza che si affrontino i reali problemi.
I cittadini però sono stanchi e la disaffezione è dimostrata anche dalla sempre minore affluenza alle urne.
Per questo abbiamo deciso di rimettere in discussione anche la nostra esperienza, l'Udc, per approdare ad un nuovo partito aperto, rivolto al futuro, alla modernizzazione dell'Italia, attento a trovare risposte di buon senso ai problemi del Paese e non condizionato dal populismo o dall'estremismo di chi parla alla pancia e non alla testa dei propri concittadini.
Un partito che non appartiene ai due poli, come li abbiamo conosciuti fino ad oggi, ma che fa parte del polo di tutti quegli italiani che hanno capito che l'attuale sistema è arrivato al capolinea.
I progetti che non hanno un'anima sono destinati inevitabilmente a decadere e, per questo, ci siamo dati un'identità, abbiamo ragionato e discusso su idee e valori di riferimento, abbiamo avviato un cammino ed ora siamo arrivati alla vigilia della nascita di questo nuovo partito.
Federico Gorbi
Coordinatore Provinciale "Udc verso il Partito della Nazione"
I lavori dell'ultimo giorno saranno aperti da Marco Baldassarri, capogruppo alla provincia di Pistoia e presidente regionale del progetto "Udc verso il Partito della Nazione", che precederà l'intervento di Pier Ferdinando Casini intervistato da Enrico Mentana.
Il Partito della Nazione, nome provvisorio poichè il nome e il simbolo del nuovo soggetto politico saranno scelti durante i congressi fondativi che si svolgeranno da gennaio del prossimo anno, è il frutto di un lungo percorso che a qualcuno sarà apparso fuori moda per i tempi, i tanti dibattiti a livello nazionale, regionale e provinciale, ma che era l'unico possibile per costruire qualcosa di solido in questa stagione così tormentata e senza precedenti della vita politica italiana.
Da oltre due anni sosteniamo che Pd e Pdl sono giganti dai piedi d'argilla, poiché i partiti non possono nascere né in un freddo laboratorio né dalla sera alla mattina da un predellino, e le contraddizioni che stanno emergendo al loro interno dimostrano che avevamo ragione.
La nascita di quei due grandi contenitori è stato solo l'estremo ed inutile tentativo di tenere in piedi il sistema politico della Seconda Repubblica ormai irreversibilmente in crisi, col suo schema bipolare anomalo che puntava, per volontà di Berlusconi e di Veltroni al bipartitismo.
Siamo convinti che la Seconda Repubblica sia un tragico fallimento poichè in oltre quindici anni non ha prodotto nessuna grande riforma, non ha modernizzato il Paese, non ha aumentato la competitività delle nostre imprese, non ha investito nelle infrastrutture, non ha creato lavoro.
L'unico risultato concreto e visibile degli ultimi anni è l'accresciuta litigiosità tra i protagonisti della politica senza che si affrontino i reali problemi.
I cittadini però sono stanchi e la disaffezione è dimostrata anche dalla sempre minore affluenza alle urne.
Per questo abbiamo deciso di rimettere in discussione anche la nostra esperienza, l'Udc, per approdare ad un nuovo partito aperto, rivolto al futuro, alla modernizzazione dell'Italia, attento a trovare risposte di buon senso ai problemi del Paese e non condizionato dal populismo o dall'estremismo di chi parla alla pancia e non alla testa dei propri concittadini.
Un partito che non appartiene ai due poli, come li abbiamo conosciuti fino ad oggi, ma che fa parte del polo di tutti quegli italiani che hanno capito che l'attuale sistema è arrivato al capolinea.
I progetti che non hanno un'anima sono destinati inevitabilmente a decadere e, per questo, ci siamo dati un'identità, abbiamo ragionato e discusso su idee e valori di riferimento, abbiamo avviato un cammino ed ora siamo arrivati alla vigilia della nascita di questo nuovo partito.
Federico Gorbi
Coordinatore Provinciale "Udc verso il Partito della Nazione"
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