domenica 13 novembre 2011

VIVA LA COSTITUZIONE

Berlusconi è caduto.
Non lo rimpiangerò, al pari di molti italiani.
Tuttavia è d'obbligo riflettere su alcune cose.

La prima: come mai accaduto prima, il Governo del nostro Paese è stato mandato a casa non ad opera della politica nè per mano della magistratura ma le dimissioni sono state causate dai mercati finanziari.
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare questa fine per Berlusconi e i suoi.
Il Cavaliere, il maggiore interprete politico italiano del liberismo e del mercatismo, l'imprenditore di successo, uno degli uomini più ricchi del mondo, cacciato proprio da quel mondo di cui è figlio.
Certo, si dirà, la situazione è straordinaria, il momento è grave, l'Italia è sull'orlo del fallimento, ma mai più dovremo consentire, come italiani, che un legittimo Governo politico venga scelto o scartato da chi governa il mondo della finanza, cioè da chi non si è mai sottoposto al giudizio democratico del voto.

La seconda considerazione riguarda invece la nostra Costituzione.
Per anni abbiamo sentito schiere di politici e di intellettuali inneggiare alla sacralità della nostra Carta costituzionale.
Qualcuno era persino arrivato a dire che era la migliore del mondo.

Come tutte le cose scritte dall'uomo, ritengo che non sia assolutamente sacra, ed anzi penso che in molti punti debba essere ripensata.

Tuttavia fin che c'è è giusto rispettarla.

Ma allora perchè nessuno tra coloro che l'hanno sempre strenuamente difesa, negli ultimi tempi, ha avuto il coraggio di dire che il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha mancato di rispetto al ruolo al quale è stato chiamato, facendo politica partitica attiva, venendo meno quindi al ruolo di garante di fronte ai vari gruppi parlamentari?

E perchè nessuno ha protestato negli ultimi giorni per l'incredibile prevaricazione che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha messo in atto, andando ben oltre le proprie prerogative costituzionali?

L'obiettivo, in entrambi i casi, lo so, era quello di far fuori Berlusconi, che era sicuramente quanto di più lontano dalla nostra Costituzione.
Va bene.

Però, per "salvare" l'Italia, molti sono andati oltre le regole.
Se il fine giustifica i mezzi, possiamo accettare quanto è avvenuto.

Ma che sia l'ultima volta.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vero, verissimo tutto ciò che dici. Certo l'obiettivo valeva qualche strappo alla regola, visto poi che il primo a farsi un baffo della Costituzione è stato proprio Berlusconi.
Lucy

Anonimo ha detto...

viva Napolitano

Giuseppina