domenica 31 gennaio 2016

AVVISO PER RENZI

A furia di snobbare i corpi intermedi e di puntare sulla comunicazione diretta con la gente, con un parlamento che perdura nella sua sostanziale condizione di illegittimità e falsa rappresentanza della volontà popolare, è dalla e con la piazza che ora Matteo Renzi si trova costretto a fare i conti.
Non ci sono più i partiti mediatori tra interessi e valori del popolo e le istituzioni, primo grande vulnus alla democrazia nel nostro Paese, e anche il sistema di rappresentanza dei corpi intermedi è stato messo all’angolo da un leader che fa del populismo una delle cifre del suo agire politico, non molto diversamente da ciò che il Cavaliere aveva introdotto all’avvio della Seconda Repubblica.
Entrato in crisi il sistema della rappresentanza e con un Parlamento la cui elezioni è il risultato di una legge dichiarata incostituzionale, si continua nel tentativo di sfornare leggi addirittura di rango costituzionale con il beneplacito del silenzio anche di chi dovrebbe essere il garante del sistema.
E’ in tale condizione di anomia politica e nella crisi di rappresentanza degli interessi e dei valori soprattutto del terzo stato produttivo e di larga parte dei “diversamente tutelati”, soprattutto di quelli più indigenti, che assume un valore del tutto particolare ed eccezionale ciò che è accaduto ieri a Roma con il Family day.
Al di là delle cifre reali o presunte, ieri a Roma si è svolta una delle più grandi, se non la più grande in assoluto, delle manifestazioni popolari del nostro Paese. Un incontro di gruppi, movimenti, associazioni, persone che, dalle Alpi alla Sicilia e alla Sardegna, senza organizzazioni strutturate alle  spalle, ma mossi solamente dalla volontà di affermare alcuni principi e valori fondamentali, sono scesi in piazza per dire No al Ddl Cirinnà e confermare che la famiglia è solo quella naturale fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna e che non è lecito acconsentire a pratiche immonde quale quella dell’utero in affitto e alla mercificazione del corpo delle donne.
Era presente solo un vescovo, quello di Campobasso-Bojano, Giancarlo Maria Bragantini, il quale ha voluto accompagnare la sua gente per testimoniare l’adesione della Chiesa, così come avevano ben fatto alcuni giorni proma, sia Papa Francesco sia il presidente della Cei, cardinale Bagnasco.
Ieri, però, la grande manifestazione al Circo Massimo non aveva il carattere di una risposta del solo mondo cattolico italiano a un governo e un parlamento distanti anni luce dal sentir medio della gente, ma, attraverso le diverse e qualificate testimonianze italiane e straniere (commovente quelle della rappresentante croata artefice del recente referendum pro famiglia naturale in quel Paese), ha assunto quello di un grido alto e forte nella difesa dei diritti naturali e delle radici storiche della nostra civiltà occidentale. Quelle radici giudaico cristiane che, colpevolmente, non furono assunte alla base della pasticciata formulazione della costituzione europea, e che, senza la loro riaffermazione (cosa che si tenterà di riproporre con il referendum propositivo europeo annunciato proprio ieri a Roma) il destino del Vecchio continente non potrà che risultare segnato dal suo inarrestabile declino.
Siamo troppo sfiduciati in merito alla condizione di assoluta emergenza democratica e istituzionale in cui versa l’Italia, per pensare che i segnali giunti dal Circo Massimo possano essere raccolti da quell’aula che non rappresenta assolutamente la reale sovranità popolare.
Sommessamente, tuttavia, consigliamo a Renzi e ai suoi sostenitori, di tener conto di quanto quella piazza ieri con toni di assoluta civiltà ha saputo indicare.
Si può anche tentare di governare per ragioni connesse all’emergenza politica, al di fuori delle regole istituzionali della Repubblica, ma farlo da sordi a ogni indicazione popolare, contro tutto e contro tutti, può solo portare a esiti disastrosi.

Ettore Bonalberti (www.formiche.net)

venerdì 29 gennaio 2016

BUONE NOTIZIE

Finalmente buone notizie. 

Avevo criticato l'amministrazione comunale per le continue chiusure di via San Biagio dovute ad una serie di lavori. 

Alla fine hanno capito che la strada non ha alternative e le famiglie che vi abitano restano isolate.

Da lunedì quindi ci saranno nuovi lavori ma con un semaforo, in modo da consentire l'accesso anche durante lo svolgimento dei lavori.

martedì 26 gennaio 2016

IL PICCOLO PRINCIPE E LA CIRINNA'

Il Piccolo Principe è un capolavoro amato da molti, direi quasi tutti. Non è difficile trovare persone che sul proprio profilo social pubblicano frasi tratte dal capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry.

Tutti sappiamo che il Piccolo Principe è un libro per bambini che si rivolge agli adulti: nel suo viaggio tra i pianeti il protagonista incontra strani personaggi che hanno perso l'innocenza.
Purtroppo infatti, crescendo, i bambini perdono la capacità di vivere naturalmente in armonia con lo spirito. Diventano «adulti» la cui sola preoccupazione è il tornaconto personale. 
Intrappolati nel materialismo, resi volgari dall’esistenza, vittime della loro vanità, della cupidigia o della pigrizia mentale. 
Gli «adulti» giudicano le persone da come sono vestite (come fa l’astronomo turco), considerano la bellezza di una cosa unicamente con il criterio del prezzo e credono di conoscere un giovane amico in base al denaro che guadagna suo padre.

Eppure il bambino che eravamo una volta non è morto: sonnecchia in ognuno di noi è e pronto a risvegliarsi grazie ad un incontro come quello del pilota (anche lui «un po’ invecchiato») con il Piccolo Principe. 

Basterebbe tornare a vedere le cose come le vede un bambino per
godere della bellezza, per fare ricerca in se stessi, per prendersi cura dell'amore, per coltivare l'amicizia e per non perdere mai la speranza.

Allora, se il Piccolo Principe è un modello di insegnamento, se davvero tutti dobbiamo un po' spogliarci delle gabbie che ci siamo costruiti intorno, se dobbiamo tornare ad avere lo sguardo limpido per vedere chiaramente le cose come le vede un bambino innocente, perchè non proviamo a immaginare come vedrebbe un bambino tutto quello che è contenuto nelle proposte di Monica Cirinnà?
 

lunedì 25 gennaio 2016

IMPARARE DALLA BELLEZZA

Si può imparare qualcosa dalla bellezza?

Le ricchezze artistiche che i nostri antenati ci hanno lasciato possono ancora insegnarci qualcosa di concreto oltre che lasciarci stupiti?

Sono le domande a cui tenteremo di dare risposta attraverso un ciclo di tre incontri che vedranno la professoressa Mariella Carlotti fare da cicerone virtuale, attraverso le immagini, in un percorso che andrà a far visita a tre città bellissime del nostro Paese: Assisi, Firenze e Siena.

Il filo conduttore sarà l'Uomo attraverso il suo incontro con la Fede, il Lavoro e la Politica. 

Si comincia venerdì 29 gennaio quando Mariella Carlotti illustrerà appunto l'incontro tra l'Uomo e la Fede attraverso gi affreschi della Basilica di San Francesco ad Assisi.

Nel secondo incontro di venerdì 5 febbraio il tema principale sarà il Lavoro, analizzato attraverso il 
ciclo scultoreo del Campanile di Giotto a Firenze.

Infine la "gita culturale" terminerà giovedì 11 febbraio con  gli affreschi del Buon Governo nel Palazzo Pubblico di Siena per parlare del rapporto tra Uomo e Politica.

Mariella Carlotti è autrice di diverse pubblicazioni tra le quali:
"Piazza del Duomo a Firenze tra fede, storia e arte",
"Un luogo di bellezza. La Sagrada Familia",
"Ante gradus. Gli affreschi del Pellegrinaio di Santa Maria della Scala a Siena",
"Il luogo della memoria. L'opera di Beato Angelico nel convento di San Marco a Firenze",
"Il cuore di Siena. La maestà di Duccio di Buoninsegna",
"Il bene di tutti. Gli affresci del buon governo di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena",
"L'infinito plasma l'opera: la costruzione del Duomo di Milano"  e altri ancora.

Gli incontri, organizzati dall'Azione Cattolica di Casalguidi e dal Movimento Cristiano Lavoratori di Casalguidi, si terranno sempre alle ore 21 nel salone del Circolo Ariston in piazza Gramsci a Casalguidi.

lunedì 18 gennaio 2016

FAMIGLIE ISOLATE A CASALGUIDI

Per l'ennesima volta in pochissimi mesi è stata disposta la chiusura di via San Biagio a Casalguidi.

La prima volta, con Decreto del funzionario Nr. 81/2015 del 6/10/2015 veniva istituito il  divieto di transito dal 12 al 16 ottobre 2015 dalle ore 8:00 alle ore 18:00 per lavori di realizzazione di un tratto di rete elettrica a servizio di una nuova abitazione in fase di costruzione.

Con Decreto del funzionario Nr. 87/2015 del 16 ottobre veniva prorogato il divieto di transito fino al 21 ottobre, negli stessi orari del precedente Decreto, poichè i lavori non erano terminati.

Già all'epoca diversi cittadini protestarono.

Ma il 2 novembre 2015, con Decreto Nr. 90/2015 veniva istituito nuovamente il divieto di transito per ripristinare la sede stradale prospicente la stessa abitazione in costruzione a partire dal 4 novembre fino al termine dei lavori, sempre con orario dalle 8:00 alle 18:00.

Infine, il 14 gennaio 2016, con Decreto del funzionario Nr. 2/2016, ancora una volta viene istituito il divieto di transito in via San Biagio da oggi 18 gennaio fino al 29 per lavori di scavo di Toscana Energia, sempre a servizio della sola abitazione in costruzione.

Chiudere il tratto in questione di via San Biagio significa isolare per molte ore al giorno diverse famiglie che non hanno altra possibilità di accesso alle proprie abitazioni in quanto la strada è senza sfondo e senza possibilità di collegamento con altre vie.

Inoltre in via San Biagio esiste anche un B&B che, pertanto, vede
negato l'accesso ai propri clienti. Come sarebbe possibile dire ai turisti "uscite prima delle 8 del mattino e non vi fate vivi prima di cena"?

Mi chiedo quindi se l'Amministrazione sa farsi carico di questi problemi, cercando di coordinare i lavori delle diverse ditte in modo da creare il minor disagio possibile.


Federico Gorbi
Capogruppo Serravalle Popolari e Riformisti

venerdì 15 gennaio 2016

ANCORA SU PISTOIA PROMUOVE

Sono costretto ad intervenire ancora sulla prevista liquidazione di Pistoia Promuove, la società controllata a maggioranza dalla Camera di Commercio con la partecipazione di alcuni comuni pistoiesi.

Ho infatti dato la notizia della messa in liquidazione, legandola all'organizzazione della Fiera di Casalguidi che, a questo punto, costingerà il comune di Serravalle a trovare un metodo alternativo per la messa a punto dell'evento.

Ma Pistoia Promuove è molto di più e, per questo, mi sarei aspettato dai sindaci e dai consiglieri regionali del nostro territorio, una reazione allarmata alla preannunciata scomparsa della società.

Pistoia Promuove infatti, negli anni, ha organizzato missioni di scouting per la promozione del sistema turistico locale, ha coordinato alcuni educational-tour per dare impulso al turismo termale e a Pistoia città d'arte, ha progettato e coordinato la partecipazione delle aziende pistoiesi alle Fiere internazionali nel mercato asiatico ed europeo. Con una forte esperienza di internazionalizzazione e di conoscenza delle lingue straniere ha sostenuto le nostre aziende e la nostra economia locale.

Molto più quindi della sola Fiera di Casalguidi, forse l'evento meno attinente alle competenze di Pistoia Promuove.

Per questo avrei auspicato un certo allarme nelle nostre istituzioni locali poichè il sistema delle imprese della nostra provincia perde, con la morte di Pistoia Promuove, un soggetto importante e difficilmente sostituibile per il sostegno del nostro territorio e dei nostri prodotti.

Possibile che nessuno si sia domandato cosa succederà da ora in poi?
Possibile che nessuno si muova per impedire la fine di questa esperienza?


Federico Gorbi
Capogruppo Serravalle Popolari e Riformisti

lunedì 11 gennaio 2016

CHI FARA' LA FIERA DI CASALGUIDI?

Prima di spaventare qualcuno, ammesso che qualcuno si spaventi, premetto che la Fiera di Casalguidi verrà fatta perchè c'è un Comitato che ogni anno impegna il lavoro di tanti volontari che generosamente offrono un evento importante per il paese e per la provincia.

Tuttavia è notizia di questi giorni che la Camera di Commercio di Pistoia  ha convocato l'assemblea dei soci  (si fa per dire, visto che la Camera di Commercio detiene oltre il 90% delle quote, mentre gli altri soci sono i Comuni di Quarrata, Serravalle e Montale)  per mettere in liquidazione Pistoia Promuove, la società che si occupava della campagna pubblicitaria, dell'assegnazione e della gestione di tutti gli stands espositivi della mostra artigianale e del supporto tecnico  alla Fiera di Casalguidi (allacciamenti elettrici, bagni, arredo a verde, luminarie).

Quindi Pistoia Promuove con certezza tra poco non ci sarà più e bisognerà trovare un nuovo soggetto che la sostituisca.


Avevamo già espresso molte perplessità sulla validità della scelta di demandare a questa società i compiti dei quali era stata investita quando, il 30 maggio dello scorso anno, il Consiglio comunale volle nuovamente  affidarsi a Pistoia Promuove ma con un incarico allungato addirittura ad un triennio (2015-2017).

Secondo noi il prezzo pagato dal Comune (53mila euro all'anno) era spropositato rispetto ai servizi ricevuti ma, soprattutto, vedevamo in questa società un soggetto ormai ridotto ai minimi termini, incapace di trovare nuove soluzioni per promuovere davvero l'ingegno di tanti artigiani e commercianti. 

Lo dimostra anche il fatto che ormai avesse una sola dipendente che, seppur bravissima, non poteva certo da sola svolgere al meglio tutto quello che le veniva affidato. 

Basta aggiungere poi che il sito internet di Pistoia Promuove non viene aggiornato dall'ottobre del 2014 e che, dallo stesso sito, si può ricavare un'attività complessiva di meno di dieci iniziative nel biennio 2013-2014.

Con un'interrogazione al Sindaco e all'assessore alle attività produttive ho chiesto come si intende ovviare a questo problema.
La Fiera di Casalguidi è ancora lontana ma il problema va risolto subito.


Federico Gorbi
Capogruppo Serravalle Popolari e Riformisti


ANCORA VAURO. ANCORA IDIOZIE


Avevamo già detto di Vauro che con la vignetta sul presepe con due San Giuseppe aveva trovato il modo di offendere la sensibilità dei cattolici, a ridosso del Natale.

Non contento di aver dimostrato già ampiamente la sua banalità, il disegnatore "umoristico" (e umoristico lo metto tra virgolette perchè non fa ridere quasi mai) ha deciso di essere anche volgare oltre che dozzinale.

Questo il suo ultimo "capolavoro" che non ha bisogno di commenti.
Ogni parola sarebbe sciupata, perchè non c'è peggior idiota di chi non vuol capire.