sabato 28 luglio 2012

TORNO SU MOCHI



A distanza di qualche giorno torno sulle dichiarazioni rilasciate al Tirreno da Renzo Mochi.

L'articolo di Beatrice Faragli del 21 luglio inizia con queste testuali parole pronunciate dall'ex sindaco di Serravalle Pistoiese:  «Non ho rimpianti e neppure mi sento in colpa per aver partecipato ad alcune gite e a qualche battuta di caccia, in quanto il tutto deve essere ricompreso in un contesto di rapporti e di relazioni amichevoli finalizzate a produrre investimenti e ricadute positive per il nostro territorio».

Mi faccio una domanda: ma in Procura di Pistoia li leggono mai i giornali?

sabato 21 luglio 2012

E MOCHI PARLO'


Dopo mesi di assenza, finalmente anche l’ex sindaco Renzo Mochi si è deciso ad uscire dal mutismo che lo aveva stranamente colpito.
Oggi sul Tirreno, in una lunga intervista, ammette tutto, gite, battute di caccia, cene e quant’altro perché un sindaco, a suo dire, deve intrattenere relazioni amichevoli con gli imprenditori che intendono investire sul territorio (cliccare sull'immagine per leggere l'articolo).

Si comprende bene quindi che l’assenza dalle scene di Renzo Mochi non era una sorta di silenzio degli innocenti di cinematografica memoria ma era dovuta al fatto che l’ex sindaco, dopo dieci anni da primo cittadino e altri dieci da vicesindaco, probabilmente stava riordinando i cassetti dei ricordi con le foto, i trofei di caccia, i souvenir raccolti nel ventennio di amichevoli scampagnate con gli imprenditori.

Mochi

Desidero ringraziare Mochi per la sincerità, la sfrontatezza e l’arroganza che mostra anche in questa occasione.
Lui, uomo vero che ti guarda negli occhi, dichara netto che se ne fa un baffo del codice etico annunciato dal suo successore e dal Pd.
Il sindaco, a suo dire, non deve chiedere permesso a nessuno, non deve dimostrare nulla e non deve giustificarsi di nulla, anche se poi, come fatto anche da Mungai, annuncia di voler  ricorrere agli avvocati per tutelare la propria immagine, avvocati che, detto per inciso, non abbiamo  né visto né sentito.

Mochi è straordinario perché rinnega anche tutto quanto sostenuto ad ogni livello dal Pd, il suo partito, che in Lombardia, ad esempio, fa il diavolo a quattro contro Formigoni, proprio perché il presidente della regione si faceva pagare le ferie e quant’altro da imprenditori che investivano a Milano, Bergamo o Como.

Certo che fare il sindaco deve essere un lavoraccio.
Chissà che fatica rispondere a tutti i noiosi inviti degli imprenditori.
 
Una domanda però mi viene immediata e spontanea: gli inviti arrivavano da  tutti gli imprenditori che hanno fatto investimenti nel comune di Serravalle? Proprio tutti tutti? 
O ci sono imprenditori più uguali degli altri, per dirla con  George Orwell?


Federico Gorbi
Capogruppo Serravalle Futura


venerdì 20 luglio 2012

RICICLONI MA TARTASSATI

Alcuni giorni fa abbiamo appreso che il comune di Serravalle Pistoiese è stato premiato da Legambiente per l’edizione 2012 dei Comuni Ricicloni.
Serravalle ha raggiunto 72% di raccolta differenziata nel 2011, mentre nei primi mesi del 2012 la quota, grazie al porta a porta, si è assestata tra il 90 e il 92%.
Nell’occasione, l’assessore Luca Santucci ha riconosciuto che il merito va dato“a tutti i cittadini, le aziende e tutti quelli che hanno contribuito al raggiungimento di questo prezioso risultato”.
Santucci
Poche settimane prima però, il sindaco Patrizio Mungai, rendendo note percentuali un po’ diverse, annunciava un’attività di verifica e monitoraggio da parte di Publiambiente su tutte quelle utenze, domestiche e non domestiche, che presentavano dati anomali sugli svuotamenti dei contenitori.
Da allora infatti i cittadini sono stati contattati telefonicamente da parte di Publiambiente per capire in modo piuttosto brusco e inquisitorio coma mai sono stati fatti pochi svuotamenti dei contenitori grigi, quelli destinati alla raccolta indifferenziata, gli unici contenitori a pagamento.
Mungai
La questione allora non è, come dice Mungai, quella di “tutelare chi ha deciso di comportarsi correttamente e di gestire i rifiuti in modo conforme al nuovo servizio” ma è semplicemente una questione meramente economica a vantaggio di Publiambiente.
Il Comune non può da una parte gioire per gli alti livelli di raccolta differenziata ma contemporaneamente rammaricarsi per i pochi svuotamenti di indifferenziata con  i contenitori grigi a pagamento.
I cittadini evidentemente stanno facendo molta attenzione a come smaltire i propri rifiuti e spesso pagano per il grigio pur non avendo raggiunto nemmeno il numero minimo di svuotamenti annui previsto per ogni nucleo familiare.
La verità è che Publiambiente aveva previsto di fare molta più cassa con gli svuotamenti grigi a pagamento, alla faccia dell’attenzione all’ambiente e del riciclo dei rifiuti.
Mungai quindi non si presti ai giochetti della società addetta allo smaltimento dei rifiuti, ma pensi a difendere i cittadini che sono stanchi di ricevere certe telefonate inopportune e fastidiose dagli investigatori di Publiambiente.

Federico Gorbi
Capogruppo Serravalle Futura

martedì 17 luglio 2012

IL CULO CON LE QUARANT'ORE

Ho sempre apprezzato la lucidità di Renzo Bardelli ma devo ammettere che le vicende della discarica del Cassero e delle gite culturali pagate agli amministratori pubblici hanno obnubilato l'acutissimo intelletto dell'ex sindaco di Pistoia (vedi http://quarratanews.blogspot.it/).

Come dice anche il blogger Edoardo Bianchini a una domanda non si risponde con un'altra domanda.

Aggiungo che leggendo la domanda di Bardelli sul perchè ho lasciato la Dc mi è tornato alla mente un famoso e forse mitologico episodio di storia locale. Una popolana fiorentina presente nella Chiesa dei S.S. Apostoli durante le celebrazioni per le quarant'ore, sentendosi sfiorata nel fondoschiena, assestò un ceffone al colpevole il quale, volendo giustificare il proprio gesto addossando la colpa alla calca, affermò: "mi scusi ma sono le quarant'ore".
Ecco a Bardelli potrei rivolgermi come la donna rispose in quella occasione: "ma che c'entra il culo con le quarant'ore!".

Che c'entra, cioè, la storia della Dc con il malcostume degli amministratori locali che si facevano pagare le ferie dalla Pistoia Ambiente, società sottoposta al controllo degli stessi amministratori?

Se rispondessi così però farei come esattamente fa Renzo Bardelli, risponderei a una domanda con una domanda e siccome non voglio sottrarmi alle sue richieste risponderò.

Caro Bardelli, ancora una volta sbagli ed è per questo che penso che i miasmi della discarica ti abbiano annebbiato i ricordi e forse anche la tua ben nota capacità di analisi.

Non sono mai uscito dalla Dc, è la Dc che è uscita dalla storia.

Le vicende successive di chi aveva vissuto l'esperienza democratica cristiana sono varie e anche io ho continuato, come altri, ad impegnarmi nelle formazioni che ritenevo sul momento più affini al mio credo politico, come d'altra parte hai fatto anche tu, dopo aver lasciato il Pci.

Ora che ho risposto alla tua domanda, per favore, in nome di quella amicizia che richiami, vorresti raccontare a tutti come andò quel burrascoso consiglio di amministrazione di Pistoia Ambiente che portò alle tue immediate dimissioni?

Federico Gorbi
 

lunedì 16 luglio 2012

SOLIDARIETA'

Apprendiamo dai giornali di questa mattina che l’assessore ai lavori pubblici e ambiente di Serravalle Pistoiese, Luca Santucci e la sua fidanzata Sara sono stati aggrediti, poco dopo la mezzanotte di sabato sera, da cinque malviventi il cui scopo era rubare l’incasso della festa del Pd di Masotti. 

L’Unione di Centro di Pistoia rifiuta con forza con atto di violenza ed esprime il massimo sostegno e la propria solidarietà a Luca e Sara e augurandosi che i cinque malviventi vengano rintracciati quanto prima.


Udc Pistoia

martedì 3 luglio 2012

CHIAREZZA

Renzo Bardelli, ex presidente di Pistoia Ambiente, la società proprietaria della discarica del Cassero, nonostante la calura estiva, ha sentito la necessità di spiegare l'origine e la bontà delle gite pagate dalla società che ha presieduto per quattro anni.
Bardelli sostiene nel suo articolato intervento che la discarica sotto la sua presidenza si caratterizzò per una serie di iniziative di carattere sociale: "la più bella e significativa nel 2001 quando con un pullmann di 60 cittadini, TUTTI delle frazioni del  Comune di Serravalle, andammo a salutare la conclusione dell’attività ciclistica di Franco Ballerini con la classica Parigi-Roubaix.   
Una scelta esemplare, che funse da apripista a periodiche gite a sfondo turistico-culturale" (http://www.renzobardelli.it/).

In occasione di questa generosa difesa della Pistoia Ambiente da parte di Bardelli né io né gli altri consiglieri del gruppo Serravalle Futura abbiamo ritenuto opportuno rispondere all’ex presidente mecenate perché abbiamo un ruolo politico e i nostri interlocutori sono all’interno delle Istituzioni e non cerchiamo né vogliamo un confronto con imprenditori privati che, giustamente, svolgono il loro ruolo su un altro piano, che non deve e non può essere di natura politica.

 
Oggi però siamo costretti ad intervenire perché Bardelli ha rettificato (http://quarratanews.blogspot.it/) quanto da lui precedentemente dichiarato. Già, perché la gita dei tifosi di Ballerini, come in effetti risultava anche a noi, non fu pagata da Pistoia Ambiente. Chi volle partecipare si frugò tasca e pagò il viaggio e quant’altro, con  autentico spirito sportivo, per andare a sostenere l’indimenticato Franco Ballerini nella sua ultima Parigi-Roubaix.
A questo punto però viene meno la prima ricostruzione storica delle gite turistico-culturali e cade tutto l’impianto che Bardelli definisce  “la grande scelta  di organizzare iniziative  sociali”.
Infatti non è vero che la partecipazione alle gite era “libera e democratica” come sostiene l’ex presidente di Pistoia Ambiente, usando il ricordo di una gita che era sì libera, democratica e soprattutto nota a tutti, ma non pagata dalla società proprietaria del Cassero.

Se le gite erano libere, democratiche e conosciute da tutti avrebbero visto la partecipazione di semplici cittadini, magari residenti nei pressi della discarica, che invece non hanno mai saputo nulla di viaggi a Madrid, a Sorrento, a Torino o negli Stati Uniti.
Oppure la partecipazione libera e  democratica è applicabile solo a chi è sindaco, vice-sindaco, funzionario del Comune, funzionario della Provincia e quant’altro?
E visto che Bardelli ha sentito la necessità di intervenire, perché non ci racconta lui chi c’era a queste gite? 

Poi, già che c’è, Bardelli ci potrebbe raccontare anche perché si dimise improvvisamente da presidente, lasciando la carica a Roberto Talini, già funzionario all’ambiente della provincia (quindi colui che fino al giorno prima controllava l’attività della discarica) al quale è succeduto Alfio Fedi, ex assessore provinciale all’ambiente, colui che, per la carica ricoperta, autorizzò l’apertura della discarica del Cassero.